Domani saremo a sostenere lo sciopero della FIOM di fronte la Prefettura dalle 9 del mattino e continueremo la mobilitazione in piazza delle Erbe allo sciopero generale indetto dai sindacati.
Ci saremo perché siamo indignati contro una manovra che ancora una volta colpisce gli strati sociali più deboli: dipendenti, pensionati, precari, lasciando al sicuro chi non solo ha di più ma è anche responsabile della crisi: il 10% della popolazione che detiene più del 50% della ricchezza del Paese.
Ci saremo per ribadire che i soldi che servono si potrebbero trovare nelle tasche delle classi agiate, con una patrimoniale seria, un’ICI progressiva che escluda la prima casa dei ceti deboli, tagliando le spese militari e quelle per le mega opere pubbliche inutili e impossibili.
Ci saremo per denunciare che i sacrifici che ci dicono inevitabili nascondono una pregiudiziale ideologica: se si ci si volesse sottrarre alla dittatura neo-liberista dei “mercati”, se la si smettesse di accollare i debiti delle banche alla collettività si potrebbero salvaguardare le pensioni ed il welfare e rilanciare l’intervento pubblico in economia, creando posti di lavoro, a cominciare dalla ricerca e dalla salvaguardia del territorio.
Nella nostra regione sosteniamo la battaglia dei pendolari per un servizio ferroviario realmente utile alla collettività, per questo fin dalle 7 di mattina saremo nelle stazioni di Padova e provincia per sensibilizzare sulle ragioni della nostra opposizione alla manovra economica ed alla gestione dei soldi pubblici.
Una opposizione e una Sinistra unita sono gli unici punti di resistenza possibile contro la devastazione dello Stato Sociale e il progressivo impoverimento dei ceti popolari. Lo sciopero di lunedì 12 dicembre deve essere solo la prima tappa.
Facciamo emergere da una vasta mobilitazione una diversa politica economica che preveda la PATRIMONIALE (10 miliardi), il TAGLIO DEI CONTRIBUTI ALLE AZIENDE CHE DELOCALIZZANO (30 miliardi), il TAGLIO DELLE SPESE MILITARI (10 miliardi) e un RECUPERO DELL’EVASIONE FISCALE (40 miliardi) il RIENTRO DEI DEPOSITI ITALIANI IN SVIZZERA (10 miliardi, come hanno già fatto Gran Bretagna e Germania).
QUESTA E’ LA NOSTRA MANOVRA: chiamatela SALVA LAVORATORI E LAVORATRICI, PENSIONATE E PENSIONATI CHE RIDISTRIBUISCE RISORSE ALLE NUOVE GENERAZIONI
Rifondazione comunista Padova
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