La lezione degli operai di Genova
Stanchi dei soliti tiraemolla, preoccupati per il destino dei cantieri in cui lavorano, oggetto di un pesante processo di ristrutturazione come tutto il gruppo Fincantieri, gli operai con la Fiom del cantiere di Sestri Ponente hanno occupato l’aeroporto e bloccato i voli fino all’arrivo del fax che convocava presso il ministero di Passera l’ incontro da tempo richiesto.
Televisioni e giornali ne hanno dato conto: E hanno ragione.
Nella crisi le lotte si sviluppano in forme nuove e indicano pratiche di resistenza che vanno oltre il presidio dei cancelli o l’urlo disperato di chi sale sui tetti o sulle gru.
Un passo in avanti. Il conflitto esce dai cancelli della fabbrica, dove il capitale ha già decretato la riduzione o il blocco della produzione, per investire i gangli vitali del movimento generale della produzione e della circolazione delle merci.
Un terreno di scontro necessario per imporre un’uscita dalla crisi dalla parte dei lavoratori.
Un esempio per le prossime mobilitazioni, per scrivere un’altra storia, per difendere i salari e gli stipendi dei lavoratori, le loro condizioni di vita e di lavoro, contro il forsennato attacco che il governo Monti, sotto dettatura delle banche, della Germania e della BCE, ci sta portando.
Gli operai di Genova, che il Primo Maggio hanno cantato l’ Internazionale mentre dal palco risuonava l’Inno di Mameli ci hanno dato un’altra “ lezione di classe”.
Paolo Benvegnù
Segretario prov.le di Rifondazione Comunista
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