CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
NONA LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N.
CHIAREZZA SULLO STATO DEL POLICLINICO DI ABANO TERME E SUI COMPORTAMENTI ANTISINDACALI VERIFICATISI
Interrogazione presentata il 1 MARZO 2012 dal consigliere Pietrangelo Pettenò
Premesso che
in riferimento ai gravi episodi avvenuti alla Casa di Cura di Abano T. il 28/02/2012 in cui dopo la sospensione cautelare di un medico della struttura – che oltre ad essere un iscritto all’USB è anche membro del Coordinamento Regionale Sanità della stessa- , il sindacato ha chiesto un incontro alla direzione ed alla proprietà, per il ritiro dei proveddimenti disciplinari ed in risposta ha ottenuto un rifiuto netto su tutta la linea e pesanti minacce ai dirigenti sindacali,
considerato che
questa struttura vive coi finanziamenti regionali e presenta alcune gravi carenze che risulterebbero riguardare:
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Mansioni superiori: Gli operatori socio sanitari della Sala operatoria, del Pronto Soccorso (sono costretti a uscire in ambulanza per gestire i codici gialli) sono tenuti a svolgere funzioni infermieristiche. Di notte e nei giorni festivi gli infermieri devono svolgere funzioni da gessisti (funzione medica). Molti medici sono assunti con contratto da “assistenti” e svolgono invece funzioni da medico aiuto. (l’assistente medico dovrebbe supportare un medico aiuto e non svolgere quelle funzioni autonomamente, come invece fanno).
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Terapia intensiva: I 4 infermieri della terapia intensiva devono accudire fino a 15-16 pazienti. Per adempiere alle norme sulla sicurezza per pazienti e operatori (come previsto nella sanità pubblica) sarebbe invece necessario un infermiere ogni due pazienti. Ancor più grave la situazione dei medici: un solo anestesista è presente in turno ed è tenuto a gestire durante i festivi e le notti le urgenze di tutti i reparti e i codici rossi del pronto soccorso. Per capirci, nella sanità pubblica sono previsti invece nelle piante organiche 2 anestesisti per ogni turno con gli stessi posti letto.
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Gravi problematiche relazionali: esistono nella struttura ospedaliera gravi problematiche relazionali tra Direzione e dipendenti: i lavoratori ci riferiscono di centinaia di procedimenti disciplinari negli ultimi tre anni, inoltre non esiste un ufficio risorse umane che possa ascoltare le difficoltà dei Reparti e Servizi per porre delle mediazioni. Funziona bene invece il metodo delle “minacce e intimidazioni” e viene ampiamente usato su coloro che rivendicano un minimo di dignità e sicurezza lavorativa.
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Ricoveri ospedalieri: il 90% dei ricoveri sono programmati e extraregionali per ovvi motivi economici. Questo determina l’intasamento frequente del Pronto Soccorso, con pazienti “parcheggiati” su letti e barelle, anche per due giorni.
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Servizio di Radiologia: la Direzione ha imposto che diversi esami radiologici anche ad alto rischio (invasivi), vengano effettuati senza la presenza necessaria del medico radiologo.
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Carichi di lavoro: in diversi reparti i dipendenti sono soggetti a condizioni lavorative veramente difficili in quanto non viene riconosciuta la reale quantificazione dei loro carichi di lavoro. E ovviamente le piante organiche non vengono implementate con personale aggiuntivo.
Si chiede alla Giunta regionale di sapere quali misure intenda assumere:
- affinchè le carenze segnalate possano essere superate in questa struttura che pur essendo privata, opera con finanziamenti pubblici;
- affinchè siano rispettate le leggi che tutelano i lavoratori e i loro diritti, tra cui anche quello di essere organizzati in un sindacato, e per sanzionare ogni eventuale attività antisindacale, in strutture chj operano direttamente o indirettamente con finanziamenti regionali pubblici.
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