Le grandi banche mondiali speculano. Questa è la non notizia che esce dal rapporto annuale della Bri ( banca regolamenti internazionali) secondo il quale c’è un forte rischio per le «enormi posizioni in derivati» e serve una stretta sulle regole. Questa frase l’abbiamo sentita già qualche migliaia di volte senza risultati a partire dal 2007. La ‘minà dei derivati’ sembra pericolosa anche per quelle che «appaiono ben capitalizzate» si legge nel rapporto uscito oggi. Per la Bri le forti perdite sofferte da alcune banche nella negoziazione di derivati (come nel caso Jp Morgan ndr) «rappresentano un monito dei pericoli». Per questo la «banca centrale delle banche centrali» chiede una stretta sulle regole che possano consentire anche alle grandi banche considerate too big to fail di fallire sì, ma senza che paghino i contribuenti. In poche parole la Bri ci dice che dopo la crisi provocata dalla ingordigia delle banche tutto è come prima. Mentre per i lavoratori europei i diritti e salari sono stati maciullati per “uscire dalla crisi” per i grandi speculatori che la crisi l’hanno fatta esplodere non si è fatto nulla, anzi continuano a speculare ancora peggio di prima. In genere – dice il rapporto – l’intero settore finanziario dovrebbe ‘dimagrirè rispetto alle dimensioni dell’economia nel suo complesso, quello che non viene detto però è che la bolla finanziaria è circa l’11 volte il PIL mondiale. Per fare questo la Bri sprona ad adottare le regole già concordate a livello Fsb e G20 sui bonus e coinvolgendo nelle perdite gli obbligazionisti che dovranno così vigilare meglio sulla salute delle banche. Ma voi ce le vedete le banche che smettono di speculare da sole?
Fonte: www.controlacrisi.org
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