Presentata il 18 luglio 2012 dai cons. Pettenò,
IL CONSIGLIO REGIONALE
premesso che:
la ditta Filippi s.r.l. di Arsego (PD), azienda tra le più importanti del mercato europeo nella produzione di forni a incasso elettrici, pirolitici e a gas, ha comunicato a fine aprile la procedura di mobilità per tutti i suoi 234 dipendenti per cessata attività;
questa decisione, a detta dell’azienda, è dovuta ad un forte calo del fatturato, che ha portato ad una diseconomicità della gestione e all’aggravamento della situazione finanziaria, derivante dal restringimento del credito operato dagli istituti bancari;
dato che:
in data 28 maggio si è tenuto un tavolo presso il Ministero del Lavoro tra le Parti e la Provincia di Padova, in cui si è concordato che la ditta avrebbe presentato domanda di cassa integrazione straordinaria per 24 mesi per 229 lavoratori con decorrenza dal 29 maggio 2012: la società si impegnava in quella sede ad attuare un piano degli esuberi idoneo a consentire, entro il termine dei primi 12 mesi di CIGS, la gestione positiva di almeno il 30% del personale dichiarato in esubero (69 unità), requisito indispensabile per l’accesso al secondo anno della CIGS;
le Provincia di Padova riconvocava le Parti in data 14 luglio e in quella sede si è sottoscritto un accordo c.d. “a doppio binario”: CIGS per un anno più mobilità volontaria per quei lavoratori che vogliono uscire dall’azienda perché trovano un altro impiego. Chi non riesce a ricollocarsi può usufruire del secondo anno di CIGS unicamente se l’azienda riesca a ricollocare il 30% dei dipendenti; nonostante questi accordi l’azienda tarda a pagare le mensilità arretrate e mancano risposte certe per quanto riguarda la continuità lavorativa;
considerato che:
i lavoratori continuano a lottare tutti i giorni davanti ai cancelli della loro fabbrica con le loro organizzazioni sindacali fiom Cgil e Fim Cisl , anche se è presente lo spettro della delocalizzazione, della chiusura e dello spezzettamento dell’attività con la drastica riduzione dell’occupazione;
gli stessi lavoratori a cui si vuole togliere il posto di lavoro, sono quelli che hanno tenuto in piedi l’azienda nei momenti più difficili;
questa prospettiva è drammatica in quanto molti lavoratori non avrebbero più le risorse per sfamare i loro figli;
ritenuto che:
sia necessario un forte intervento della Giunta regionale che salvi questa Azienda tra le più importanti dell’Alta padovana , a cui fa capo un indotto con altri centinaia di lavoratori che vedono anch’essi messo in discussione il posto di lavoro, e salvaguardi l’occupazione in un’area già pesantemente colpita da crisi;
la perdita di posti di lavoro rappresenta un dramma occupazionale e sociale nonché un impoverimento di competenze considerata l’importanza che ricopre nel suo settore la Filippi anche in Europa;
visto che:
non c’è stato finora alcun intervento della Giunta regionale tramite Veneto Sviluppo per rilanciare l’Azienda e garantire l’occupazione;
ciò premesso il Consiglio
IMPEGNA
la Giunta regionale a mettere in atto tutte le misure atte a scongiurare la chiusura della Filippi s.r.l. e la conseguente perdita occupazionale in un’area già pesantemente colpita da crisi, la reale situazione economico-finanziaria dell’Azienda e la sua soluzione anche tramite l’intervento della finanziaria regionale Veneto Sviluppo.
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