Partito della Rifondazione Comunista – Padova
Comunicato stampa – 12/08/2012.
Con lo sgombero di venerdì scorso all’alba l’università di Padova ha cercato di cancellare la storia quasi trentennale dell’unico spazio autogestito dagli studenti dell’ateneo e, probabilmente, d’Italia. Nella sua lunga vita questo luogo ha costituito per studenti di tutte le facoltà e le provenienze uno spazio nel quale studiare, trovare aiuto e supporto nell’apprendimento, svolgere attività culturali, ma anche di confrontarsi sulla realtà e, com’è ovvio, di metterla in discussione. E in tutti questi anni mai, MAI, vi sono stati problemi di qualunque ordine o genere né tra i frequentatori di questo spazio né con l’esterno.
La scusa addotta, necessità di spazio per depositare materiali del dipartimento di geologia è evidentemente ridicola: la nuova sede del dipartimento è al momento per metà vuota, e ci vorrà molto tempo per riempirla.
La realtà, come giustamente dicono nel documento che riproduciamo qui, perché lo condividiamo, gli “Studenti e Lavoratori della Baracca”, è che si vogliono chiudere gli spazi nei quali si può formare la critica alla normalizzazione dell’università di classe e, più in generale, alla società del profitto.
È inutile dire che siamo convinti che non basterà mettere le contraddizioni sotto il tappeto per nasconderle agli occhi di chi avrà voglia di esaminare, e contestare, le politiche messe in campo dal governo Monti per fare pagare ai subalterni i debiti fatti dalle banche e dagli speculatori e per cancellare i diritti: allo studio, al lavoro, alla sanità, alla pensione…
Esprimiamo solidarietà agli occupanti della baracca e ci auguriamo non solo che questa realtà prosegua la sua attività, ma che molte altre se ne aggiungano.
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