Poichè oggi, molti si intestano la battaglia per la raccolta differenziata spinta nella nostra città e quella per la chiusura della prima e seconda linea dell’inceneritore di San Lazzaro, mi pare doveroso fare alcune precisazioni.
Nel 2008 contestualmente alla presentazione del bilancio comunale Rifondazione discusse e poi avanzò la proposta di realizzare in città la raccolta differenziata spinta e la chiusura delle prime due linee dell’inceneritore per mitigare l’impatto sulla salute dei cittadini e per aprire un percorso concreto che mirava, mira, all’obbiettivo strategico rifiuti zero. Alla nostra discussione partecipò anche Legambiente che condivise la nostra proposta che si concretizzò in una mozione presentata dalla nostra consigliera Giuliana Beltrame e sottoscritta dal consigliere, allora di Sinistra laica, Alessandro Zan, in giunta quella posizione fu sostenuta dalla nostra compagna Daniela Ruffini allora assessora alla Casa e all’Immigrazione.
In quell’occasione passò l’impegno della maggioranza a dare l’avvio alla raccolta differenziata porta a porta.
Dopo le elezioni del 2009 per dare continuità all’iniziativa promuovemmo partecipatissime assemblee a Camin e demmo un importante contributo alla crescita e alla partecipazione di comitati che hanno continuato la battaglia per la difesa della salute dei cittadini.
Nel 2009 la scelta della Gra e dell’ inceneritore furono imposte come condizioni discriminanti per partecipare ad una eventuale giunta da Zanonato in un incontro nella sede del Pd. Partecipazione alla giunta attuale che non ci è stata chiesta e che Rifondazione non ha chiesto.
Le ragioni erano allora e lo sono anche oggi più che evidenti.
Nel primo caso l’adesione senza se e senza ma a un modello di sviluppo e interessi economici che nel nostro paese hanno la più chiara rappresentazione nella Tav, nel secondo la centralità degli interessi di Acegas Aps che nell’incenerimento dei rifiuti, sulla costruzione della terza linea, e nella rigenerazione della prima e seconda ha investito decine di milioni di Euro. Per inciso, l’incorporazione di ACEGAS/APS in HERA, mira sicuramente da parte della società emiliano/romagnola all’ampliamento della sua forza nel settore dell’incenerimento, già notevole, e sconta, prevede anche nel concambio azionario la piena valorizzazione del capitale investito a San Lazzaro.
E’ evidente a chiunque non voglia andare in giro a raccontare frottole, che con l’incorporazione di Acegas in Hera non ci sarà più alcuna possibilità, vista la composizione del nuovo assetto societario, di condizionare, sul terreno della politica cittadina, della partecipazione, in qualsiasi forma, compreso il voto alle amministrative, scelte che avranno altri luoghi di decisione e come interesse principale la resa economica dei miliardi investiti, “pubblici” o privati che siano.
Non è più tempo per balletti politicisti o si sta di qua, dalla parte dei cittadini della battaglia referendaria, per la gestione pubblica dei servizi essenziali, oppure dalla parte di quei settori finanziari intrecciati splendidamente con gli interessi dei mestieranti della politica che hanno visto nella gestione della filiera dei rifiuti, dell’acqua, della produzione e distribuzione di gas ed energia, con le armi uno dei settori strategici per oggi e ancor più per domani. La battaglia contro l’incorporazione di Acegas APS è un tornante decisivo.
Non si difende l’ambiente e la salute dei cittadini facendosi complici degli interessi dei “poteri forti”, comunque essi abbiano nome.
Paolo Benvegnù
segretario PRC Padova
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