E’ fatta! Depositati i quesiti su riforma Fornero e Art. 18. Presenti Di Pietro, Ferrero, Vendola. Dal Pd ‘cartellini gialli’ a Sel.
“Ripristinare l’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, abrogato dalla riforma Fornero, e i diritti minimi e universali previsti dal contratto nazionale di lavoro, cancellati dal governo Berlusconi con l’art.8 del decreto legge n.138 del 2011. Sono i due quesiti che questa mattina, alle 10.30, un comitato allargato, formato da Idv, Prc, Pdci, Sel, Verdi, rappresentanti delle forze sociali e giuristi ha depositato in Cassazione.
Oltre al presidente dell’IdV, Antonio Di Pietro, sono presenti, tra gli altri, il leader di Sel, Nichi Vendola, il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, il segretario nazionale del Pdci, Oliviero Diliberto, i giuristi Pier Giovanni Alleva e Umberto Romagnoli, Gianni Rinaldini (Fiom), Francesca Re David (Fiom-Cgil) e Gian Paolo Patta (Cgil). La raccolta delle firme partirà ad ottobre.
Ferrero (Prc): “È un’occasione importante di rilancio dell’unità della sinistra su una battaglia sociale essenziale, contro le politiche del governo Monti, per i diritti dei lavoratori che i ‘tecnici’ vanno demolendo”.
Diliberto (Pdci): “Oggi la sinistra politica e sociale si ritrova in Cassazione, per depositare i referendum per il ripristino dell’articolo 18 e per l’abolizione dell’articolo 8 della finanziaria di Berlusconi. Due battaglie di civiltà”.
Di Pietro (idv): “Bisogna uscire dall’ipocrisia delle alleanze sì e alleanze no, decise nelle segreterie di partito. Le alleanze si fanno sui programmi e questo referendum è un programma su cui allearsi per mettere di fronte alle proprie responsabilità anche chi appoggia il governo Monti. Casini ha detto che se va al governo mantiene la riforma Fornero. Il Pd deve decidersi: la appoggerebbe o la sostituirebbe?”.
Vendola (Sel): “Non penso ci sia un’agenda di cambiamento se non si mette al centro delle priorità da affrontare il tema del lavoro e del precariato”.
Cofferati (Pd): “I referendum sono dal mio punto di vista condivisibili per ragioni di merito e di opportunita” ed e’ ‘giusto’ chiedere l’abrogazione di quelle norme che hanno cancellato ‘diritti nel lavoro e nella cittadinanza’ e ‘ridare protezione e dignita’ a chi lavora, ripristinare alcune elementare forme di democrazia nei luoghi di lavoro’.
Ma dal Pd, a parte la voce fuori dal coro di Cofferati, diversi ‘cartellini gialli’ a Vendola. Sereni (Pd): “La decisione di alcune forze politiche, tra cui Sel, di presentare un referendum abrogativo della riforma del lavoro è ovviamente legittima ma non aiuta un dibattito costruttivo nel centrosinistra”. Bindi (Pd): “Penso che fare in questo momento un referendum sull’articolo 18 sia un grave errore”.
Fonte: controlacrisi.org
Comments Closed