Conflitti, Lavoro

Fiom alla Cgil: “Basta parlare di sciopero. Fissate la data”

Un patto straordinario per il lavoro che duri fino al 2013. E’ la proposta che la Fiom, che oggi ha riunito il Comitato centrale, intende presentare a Fim, Uilm e Federmeccanica come ultima chiamta per evitare l’ennesimo accordo separato sul contratto nazionale di lavoro. Un avvertimento la Fiom lo lancia anche alla Cgil: “Fissate la data dello sciopero generale”. “Pensiamo che la Cgil a questo punto – ha detto Landini nel corso di una conferenza stampa – non debba solo indicarlo ma metterlo in agenda e fissare la data”.

“Sentiamo la necessita’ – ha aggiunto Landini – di una riunificazione delle iniziative aperte per dare solidarieta’ attiva a tutti i problemi aperti”. “In questo anno e mezzo, da qui al 2013, – ha spiegato Landini – facciamo un accordo sul lavoro che chieda al governo che una serie di provvedimenti, dalla defiscalizzazione del salario alla questione dei fondi, sia finalizzata sia a tutelare il salario dei lavoratori sia a difendere il lavoro e a favorire quelle imprese, quegli accordi che vanno nella direzione non solo degli accordi condivisi ma anche di investire sulla formazione”.

La Fiom giudica negativamente le proposte avanzate da Federmeccanica, in cui si richiede l’aumento dell’orario settimanale, si nega il diritto a pagare i primi tre giorni di malattia, si riafferma la validita’ dell’art. 8, quello della riforma Sacconi. Fim e Uilm hanno presentato le loro piattaforme diverse da quella della Fiom

Per Landini procedere sulla strada di accordi separati e’ ”inutile” e inoltre da quanto sarebbe emerso sul tavolo in corso tra Federmeccanica, Fim e Uilm si tratterebbe ”di estendere, peggiorando la situazione, il contratto FIAT a tutte le fabbriche italiane”. A riguardo Landini fa sapere che se si dovesse procedere sul binario dell’accordo separato ”la FIOM mettera’ in campo tutte le mobilitazioni”, visto che ”si tratterebbe di un’intesa illegittima”.

La Fiom chiede sostanzialmente la defiscalizzazione del salario attraverso un nuovo contratto, un accordo per il lavoro che incentivi gli accordi di solidarieta’, la riduzione degli orari per creare maggiore occupazione, e ancora lavorare per la formazione e la certificazione della rappresentanza.

Fonte: www.controlacrisi.org

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