Francesco Profumo abbandona il palco a suon di fischi, buu e interruzioni. A contestarlo oggi un gruppo nutrito di docenti precari dei coordinamenti Flc-Cgil di Modena, Reggio Emila e Bologna, altri insegnanti di diversi coordinamenti e esponenti dei Cobas. Per una volta tutti uniti nel protestare contro il nuovo concorso, deciso dal Ministero. Profumo viene interrotto dai docenti precari che gli urlano: «Buonasera ministro Profumo, siamo i precari della scuola, chiediamo parola, facciamo domande attendiamo risposte». Giusto una replica, «certo, ragioneremo insieme», e parte la seconda ‘strofà del coro: «il concorso costa troppo per selezionare insegnanti che lo hanno già vinto». Poi, prima che il ministro potesse replicare, il grido: «è sicura una scuola con 30 alunni che non rispetta le norme di sicurezza. Aspettate il morto?». Parole che il ministro dell’Istruzione cerca di arginare. «L’obiettivo del concorso non è cancellare diritti acquisiti nel tempo ma di dare una ulteriore opportunità, la possibilità di un doppio binario, quello della graduatoria e quello del concorso». Considerazioni che non placano i docenti. Stanchi, a loro dire, di una vita priva d’incertezze. Tra la folla – mentre parte della sala, rumoreggia verso i contestatori – prende la parola una docente costretta in carrozzina. Lamenta il taglio delle ore di sostegno ai ragazzi disabili e in difficoltà, la paura di «essere trasformata in amministrativa», tra il silenzio dell’arena e l’attenzione di Profumo e Fioroni. Finisce con un giovane che si avvicina al ministro e grida «La facciamo noi la riforma della scuola: ritirate i tagli della Gelmini». Profumo ascolta e scende dal palco. «Credo che si debba ascoltare queste persone che esprimono il loro dissenso – sussurra ai cronisti – mantenendo aperto un canale di domanda e risposta».
Fonte: www.controlacrisi.org
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