Famiglie con bambini, anziani, giovani, in un perfetto mix di autoctoni e migranti nel quartiere più multietnico di Padova.
Tavoli e panchine sempre da aggiungere per la quantità di cose che in tanti sono venuti a scambiare o semplicemente a regalare a chi ne aveva più bisogno.
Un modo concreto per affrontare la crisi, per rompere l’isolamento, per dare luogo e spazi di riunificazione a una realtà sociale frammentata, divisa, molte volte contrapposta nelle dinamiche della guerra fra poveri, ma che nella crisi può essere ricomposta da pratiche che partono da tanti bisogni materiali condivisi e dalla comprensione delle scelte politiche ed economiche che determinano il diffondersi dell’impoverimento di settori sempre più larghi della società.
Uno spazio in cui l’analisi e le proposte di rifondazione comunista dentro e contro la crisi hanno trovato una convinta adesione.
Unire il fronte delle lotte sociali,costruire percorsi concreti di lotta e organizzazione di classe contro l’orizzonte di dispotismo e miseria che il capitalismo ci propone è la strada, difficile,ma unica, su cui
far marciare la nostra alternativa di società.
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