I due referendum per ripristinare quanto abolito nell-articolo 18 dello Statuto dei lavoratori dalla riforma del lavoro messa a punto dal governo Monti-Berlusconi-Bersani-Casini e l’articolo 8 della legge 138bis/201 sono una battaglia importantissima per la democrazia, i diritti, il valore e la dignità del lavoro nel nostro paese.
REFERENDUM ARTICOLO 8
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REFERENDUM ARTICOLO 18Che cos’ha fatto il governo Monti-Berlusconi-Bersani-Casini? Ha cancellato la norma che imponeva il reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa o giustificato motivo a fronte di una sentenza del giudice del lavoro favorevole al lavoratore stesso. L’articolo 18 è stato manomesso nella sua essenza e nella sua funzione. Il governo ha agito con forte iniquità sul tema cruciale del mercato del lavoro, scegliendo – per combattere gli effetti della crisi – di aggredire i diritti, le conquiste storiche del movimento operaio e il sistema di protezione sociale pubblica. Le modifiche all’articolo 18 riscrivono con motivazioni inaccettabili un tratto saliente della giurisprudenza del lavoro, prefigurando rapporti sociali e sindacali autoritari che avranno ripercussioni nella vita di tutti i cittadini onesti, cui è stato scippato un diritto fondamentale. Che cosa vogliamo ottenere attraverso i referendum? Restituire allo Statuto dei Lavoratori l’articolo 18 nella versione originaria, per rispettare i principi della Costituzione e rendere esigibili le decisioni della magistratura. La nozione giuridica secondo la quale nessuno può essere licenziato senza giusta causa e giustificato motivo deve essere ripristinata. Perché un’ingiustizia praticata ad uno è un’ingiustizia verso tutti. Non si tratta dunque di un problema di quantità numeriche, bensì di giustizia sociale. |
sono d’accordo con l’iniziatva
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