NO ALLO SMANTELLAMENTO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI
NO ALLA PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO
NO AL LAVORO CHIAMATA!
Dopo aver portato a casa con l’accordo di due anni fa, maggior flessibilità e la sospensione del contratto territoriale per i nuovi assunti, i padroni degli alberghi alzano la posta e mirano allo sbaraccamento di tutte le conquiste realizzate nel passato con dure lotte dai lavoratori del bacino termale.
Dopo gli anni delle vacche grasse, in cui hanno realizzato profitti importanti per buona parte investiti nella rendita, i padroni degli alberghi ora usano la crisi per realizzare lo smantellamento totale dei sistemi contrattuali che davano ai lavoratori garanzie sul salario e sul posto di lavoro.
L’obiettivo è quello di imporre precarizzazione del lavoro e abbassamento del monte salari.
La proposta della Regione, avanzata dall’assessore al lavoro , del PDL, Donazzan va in questa direzione, nei fatti.
Si crea con la proposta di una quota del 50% di lavoratori con contratti flessibili, cioè precari, una netta divisione a danno dei settori più deboli collocati nelle qualifiche più basse e per i nuovi assunti,
Il bacino termale e le attività alberghiere che vi insistono nascono da un bene comune, che appartiene al territorio, alla sua comunità, e devono essere un vantaggio per tutti.
Non possono essere fonte di ricchezza per pochi e dare lavoro precario e salari di miseria ai lavoratori.
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