In questi giorni nella stampa locale e nazionale, in un profluvio di dichiarazioni, esponenti di tutte le forze politiche presenti in parlamento si sono sentite in dovere di stigmatizzare l’episodio del San Gaetano attaccando con gli epiteti più duri i giovani che hanno rimosso la mostra di Casa Pound.
I richiami agli anni ‘70 si sono sprecati.
In questi richiami si è volutamente dimenticato il ruolo che la destra fascista di questa città ha avuto, come ampiamente dimostrato dalle inchieste della magistratura, nelle stragi che hanno sconvolto il nostro paese a partire da piazza Fontana.
Si fa finta di non ricordare che la sede del MSI di via Zabarella era il luogo da dove partivano gli attacchi squadristi alle facoltà, agli studenti e agli operai in lotta.
Ci si dimentica che la Costituzione Italiana prevede che non possa essere ricostruito il partito fascista e la legislazione vigente prevede il reato di apologia del fascismo; Casa Pound rivendica apertamente il suo richiamo storico e ideologico al fascismo e alle sue basi culturali.
Con l’appoggio del noto esponente della destra nostalgica padovana, Enrico Pavanetto, Casa Pound ha usato la maschera di un iniziativa culturale per proporre, anche se in forma mistificata, apologia del fascismo. In questa mistificazione è caduto anche il Comune di Padova e il suo assessorato alla cultura.
Pur ritenendo discutibili le modalità con cui si è realizzata l’azione di protesta contro la mostra, non possiamo non sentirci in dovere di richiamare, anche di fronte al riorganizzarsi nel nostro territorio di forze che si richiamano al fascismo, tutte le forze democratiche ad un attenta vigilanza e alla coerenza rispetto a quelli che sono i dettati della Costituzione Italiana repubblicana e antifascista.
Casa Pound, responsabile di molte aggressioni contro giovani dei movimenti e antifascisti, deve essere messa fuorilegge.
Segreteria Provinciale
Rifondazione Comunista
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