Conflitti, Istituzioni, Politica

Slovenia: provincia ribelle dell’Europa

Il 2012 è terminato in Slovenia con espressioni di indignazione di massa. Le rivolte (vstaje), come sono chiamate dai militanti locali, sono dirette contro i politici corrotti e le misure di austerità. Le persone agiscono contro il rapido peggioramento delle condizioni di vita provocato dalla crisi e dall’austerity chiedendo le immediate dimissioni di tutta l’elite politica considerata corrotta, delle riforme delle istituzioni che rendano possibile il controllo popolare sulla decisione politica, il controllo della ricchezza comune da parte di chi la produce.

Le rivolte sono cominciate a Maribor, la seconda più grande città slovena, capitale economica e cultura della regione del nord-est, la più popolata e anche la più povera. L’innesco delle proteste di massa è stato il progetto del governo cittadino di introdurre un sistema di controllo della velocità sulle strade, attraverso una densa rete di radar costruita nel quadro di una partnership pubblico-privato, in base alla quale tutte le multe sono raccolte dal partner privato della municipalità. Le persone furiose hanno iniziato a distruggere i radar e le rivolte contro il sindaco Kangler (coinvolto in numerosi scandali per corruzione) sono stati organizzati attraverso i social network, facebook e i collettivi di attivisti locali. Lo slogan delle rivolte è diventato “gotof si!” (“siete finiti!”). La rivolta di Maribor ha preso slancio dopo che il sindaco Kangler è stato eletto come membro del Consiglio di Stato, la seconda camera del parlamento sloveno rappresentante gli interessi locali, degli affari e del lavoro, e che garantisce immunità ai suoi membri. Uno su dieci degli abitanti di Maribor è sceso in Piazza Libertà nel corso della seconda rivolta (26 novembre 2012). La moltitudine ha provato a raggiungere il palazzo del municipio pesantemente protetto dalle forze di polizia. La polizia ha selvaggiamente attaccato la manifestazione usando elicotteri, lacrimogeni, poliziotti a cavallo. Molti sono stati picchiati e arrestati mentre difendevano il proprio diritto a protestare. Nella terza rivolta di Maribor (3 dicembre 2012) ci sono stati scontri con la polizia, con la partecipazione di molti giovani. La polizia è riuscita a occupare il centro di Maribor solo dopo quattro ore di scontri. Più di 120 persone sono state arrestate, una trentina accusate di atti criminali e sottoposte a detenzione preventiva fino alla fine del 2012. Il 31 dicembre il sindaco ha dato le dimissioni. Ciononostante, le dimissioni non hanno pacificato gli abitanti di Maribor: vogliono che l’intero governo e il consiglio cittadini si dimettano. É stata convocata la prossima sollevazione per il 7 gennaio.

La sommossa di Maribor si è quasi immediatamente diffusa nel paese. Le persone hanno cominciato a organizzare sollevazioni contro il governo statale, l’elite politica corrotta, i sindaci e i governi cittadini praticamente in tutti gli angoli del paese. A Murska Sobota, il centro della regione orientale Prekmurje, quasi un terzo degli abitanti della città ha partecipato alla prima rivolta locale. Sono avvenuti scontri tra giovani e polizia, in particolare a Maribor, Lubiana e Jesenice. La repressione poliziesca ha certamente scandito questi primi due mesi di indignazione. Oltre ad arresti di massa e detenzioni preventive, l’ala destra del governo ha anche usato agenti provocatori per criminalizzare l’indignazione. Nella protesta a Lubiana, dopo la seconda rivolta di Maribor, hanno usato un gruppo di provocatori militarmente addestrati che ha dato il pretesto per attaccare i dimostranti. Hanno usato questa manovra per dipingere l’indignazione dei giovani che si scontra con la polizia come una cospirazione dell’estrema sinistra, dell’estrema destra e perfino degli islamici. Da allora l’agitazione sociale incarnata nei giovani che esprimono rabbia è costantemente demonizzata pubblicamente e anche tra alcuni dimostranti pacifici che domandano cambiamenti politici e non sono più di tanto coinvolti nelle questioni sociali.

Lo spirito della rivolta non è limitato alle strade, come è stato dimostrato dal breve e vittorioso sciopero selvaggio a Gorenje con i lavoratori che cantavano al loro capo “gotof si!”. Nelle rivolte sembra che le persone abbiano cominciato a scoprire il proprio potere. Le cause dell’indignazione e le rivendicazioni sono variegate, così come variegate sono le persone nelle strade. Cionondimeno, il primo ciclo di ribellione in Slovenia ha condotto ad alcune rivendicazioni comuni che possono essere così sintetizzate: devono andarsene tutti, non solo il governo ma l’intera casta politica; il sistema politico deve essere trasformato affinché le persone riconquistino l’effettivo controllo dei politici e delle politiche; la società e l’economia devono essere riorganizzate per consentire alle persone di riprendere il controllo sulla ricchezza comune.

In gennaio ci aspettiamo un nuovo ciclo di ribellione e rivolte in Slovenia. La seconda settimana di gennaio comincia con una nuova sollevazione a Maribor con la rivendicazione che il consiglio cittadino si dimetta e con una manifestazione a Ptuj contro il governo cittadino corrotto. Sarà seguito da una sollevazione del sapere contro lo smantellamento delle scuole pubbliche e delle università. E terminerà con la seconda sollevazione di tutta la Slovenia a Lubiana. Allo stesso tempo le rivolte e le proteste sui microlivelli stanno andando avanti in modo incessante. Per la fine di gennaio i sindacati del settore pubblico hanno convocato uno sciopero generale e questa sarà la prima occasione in cui la mobilitazione sindacale e la mobilitazione degli insorgenti staranno insieme. Sarà un incontro interessante perché molte persone che partecipano alle sollevazioni formulano dure critiche nei confronti della leadership sindacale, e le rivolte sono spesso considerate come la risposta all’incapacità da parte dei sindacati di combattere la corruzione e l’austerità.

Stay tuned!

Tutte le recenti rivolte a Maribor e in Slovenia sono elencate al seguente link:

http://en.wikipedia.org/wiki/2012_Maribor_protests

Un breve video della seconda insorgenza di Maribor (26 novembre 2012)

http://www.youtube.com/watch?v=sW93DamFSOE

Un breve video della terza insorgenza di Maribor (3 dicembre 2012)

http://www.youtube.com/watch?v=2nqvkI9RuaY

La distruzione di un radar a Maribor

http://www.youtube.com/watch?v=pLuP4dMhFkY

Un breve video della prima insorgenza di Lubiana (30 novembre 2012)

http://www.youtube.com/watch?v=W6N4EN9WQ9w

Un felice anno ribelle a tutti!

Fonte: www.controlacrisi.org

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.