Il Parlamento di Cipro ha bocciato il piano concordato con Ue e Fmi, che chiedeva un prelievo forzoso sui depositi bancari in cambio del salvataggio da 10 miliardi di euro. Dopo le rabbiose proteste della cittadinanza il parlamento ha bocciato la misura con 36 voti contrari e 19 astensioni. Il presidente dell’assemblea, prima del voto, aveva lanciato un appello ai deputati affinché votassero contro il piano: «La risposta non può che essere una: no al ricatto».
Lo Stato dalla tassazione avrebbe ricavato 5,8 miliardi da sommare ai prestiti internazionali. Ma nonostante alcune modifiche alla legge, per rendere più progressivo il prelievo ed escludere le somme più basse, come peraltro raccomandato anche dall’Eurogruppo, alla fine è pravalsa la posizione netta di rifiutare un ricatto così insopportabile per i cittadini. La bozza di legge dell’esecutivo cipriota prevedeva l’esenzione per i depositi bancari fino a 20.000 euro, mantenendo una tassazione al 6,75% per i conti tra 20.000 e 100.000 euro e al 9,9% per i depositi oltre i 100.000 euro. La misura è stata bocciata e adesso bisogna capire cosa farà il Governo, perché il piano di aiuti era vincolato ad un ‘sì’.
Forse in aiuto a Cipro potrebbe venire la Russia, che ha forti interessi economici e finanziari nell’isola. Secondo le indiscrezioni, in cambio di una tassa compresa tra il 20 e il 30% di depositi russi nelle banche cipriote, a Mosca sarebbe data una quota della futura società energetica cipriota e ulteriori benefici strategici nel settore del gas.
Intanto domani, 20 marzo, per urlare alla Merkel “Giù le mani dal popolo di Cipro!” il Prc farà a Roma un flash mob davanti all’ambasciata tedesca in via San Martino della Battaglia 4.
Fonte: www.controlacrisi.org
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