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Una goccia in un mare di miseria e disperazione!

PADOVA: 1865 DOMANDE PER 40 POSTI DI LAVORO A TERMINE

Se c’era bisogno di una ulteriore prova, concreta, della profondità della crisi e del disastro sociale prodotto dalle politiche di austerità dei governi Berlusconi e Monti, eccola chiarissima: 1865 domande nella città di Padova, dicono di migliaia di persone disponibili a un lavoro qualsiasi, per qualche mese, per pochi soldi, pur di guadagnare qualche euro per tirare avanti.

SERVONO  BEN ALTRE RISPOSTE!

Già nel 2009, Rifondazione Comunista, consapevole della profondità della crisi, del suo carattere sistemico, e del massacro sociale che si stava preparando con le scelte di devastazione dello stato sociale, dei salari e dei diritti dei lavoratori, aveva richiesto e ottenuto un intervento a sostegno dei disoccupati e dei precari. Quell’intervento, ristretto poi da una contrattazione sindacale demenziale solo ai titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato licenziati, era stato successivamente abbandonato per inseguire altre priorità. Per il concentrarsi degli interessi della politica padovana, al seguito del blocco economico  dominante in città, sulle grandi opere – dall’Auditorium al nuovo Ospedale ecc. – nella autistica riproduzione di un’idea di città votata alla riproposizione di un modello superato dall’aggravarsi della crisi e dalla drastica riduzione delle risorse disponibili. Un modello fondato sugli interessi dei costruttori, delle banche,  della rendita immobiliare e della grande distribuzione, improponibile non solo per la scarsità dei mezzi finanziari, ma anche per il crescere e l’affermarsi nella società di culture volte alla riaffermazione della centralità dei beni comuni e dei bisogni sociali, della difesa dell’ambiente e del territorio.

1865 domande per soli 40 posti di lavoro parlano della profondità devastante della crisi e della necessità di risposte adeguate, della necessità della finalizzazione delle risorse pubbliche nella direzione di un sostegno immediato diretto, non più rinviabile, ai tanti/e senza reddito a quanti/e nella crisi imposta dalle scelte irresponsabili della politica e dalla troika europea, sono costretti alla precarietà e a salari da fame.

BISOGNA USCIRE DALLA GABBIA DEL FISCAL COMPACT E DELL’OBBLIGO DI PAREGGIO IN BILANCIO, SCRITTO IN COSTITUZIONE DA UN PARLAMENTO DOMINATO DALLE CULTURE LIBERISTE E DALLE COMPLICITÀ CON IL SISTEMA DELLE BANCHE.

Il nostro paese il nostro territorio sono pieni di ricchezze da valorizzare e da difendere. Alla follie della Tav, del Ponte sullo stretto e delle grandi opere ,  va opposta la valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, culturale e archeologico, l’investimento strategico per la messa in sicurezza del territorio dai rischi sismici e idrogeologici, che possono creare milioni di nuovi posti di lavoro per i disoccupati e i giovani costretti a emigrare per sperare in un futuro degno.

DARE SUBITO UN SALARIO SOCIALE AI TANTI/E TRAVOLTI DA UNA CRISI CHE È FIGLIA DELLE LOGICHE SPECULATIVE DEI MERCATI FINANZIARI, DELLA RICERCA DEL PROFITTO CON OGNI MEZZO, DEGLI INTERESSI DI UNA SPARUTA MINORANZA CHE IMPONE IL SUO DOMINIO ALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI CITTADINI.

 CASA LAVORO REDDITO PER TUTTI/E!

COMUNE PROVINCIA E REGIONE  ROMPANO IL PATTO DI STABILITÀ!

 

SABATO 13 APRILE SIT IN ALLE ORE 12.00 DI FRONTE PALAZZO MORONI!

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