Giornata di guerra urbana e di caos a Istanbul e in tutta la Turchia ieri: decine di migliaia di persone sono scese in piazza contro il premier Recep Tayyip Erdogan, denunciandone la politica autoritaria e il progetto di ‘re-islamizzare’ il Paese. Gli scontri con la polizia sono stati durissimi, manifestazioni sono avvenute in almeno 90 luoghi del Paese, arrivando in nottata ad Ankara. Mille i feriti, di cui almeno quattro hanno perso la vista, quasi mille gli arresti. Questa mattina in piazza Taksim si stanno riformando alcuni presidi.
Erdogan in serata ha dovuto lanciare un invito alla calma e a desistere dalla protesta. 939 le persone arrestate in diverse citta’, secondo fonti governative. La repressione della polizia e’ stata durissima. Secondo una associazione medica almeno quattro persone hanno perso la vista a causa dei candelotti lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo. Il ministro Guler ha dichiarato che i feriti sono stati in tutto 79, ma fonti mediche avevano in precedenza parlato di oltre mille. Fra i feriti anche un deputato curdo, colpito da un lacrimogeno, e tre cronisti. Amnesty International (Ai) aveva denunciato l’uso eccessivo della forza da parte delle forze dell’ordine, preoccupazione e’ venuta da Ue e Usa.
C’e’ chi annuncia una “primavera turca”, chi una “estate calda”, chi una rinascita degli “indignados”. Quella che lunedi’ era la protesta di centinaia di giovani contro la distruzione di uno degli ultimi spazi verdi del cuore di Istanbul e’ ora una rivolta di massa laica contro il ‘sultano’ Erdogan. Moltissimi tengono in mano bottiglie di birra, simbolo della resistenza contro il partito islamico Akp del capo del governo, che la settimana scorsa ha imposto un duro giro di vite sul consumo di bevande alcoliche. Su un marciapiede di Tunali i manifestanti hanno depositato una dietro l’altra una cinquantina di bottiglie, alcune decorate con lumicini accesi. Lungo la via ci sono anche diverse coppie che, sempre a mo’ di contestazione delle autorita’ islamiche, si baciano sulla bocca. La settimana scorsa la polizia di Ankara aveva tentato di impedire una ”protesta del bacio” in una stazione del centro della capitale, convocata dopo che le autorita’ locali avevano invitato i passeggeri della metropolitana ad un ”comportamento morale”. Le telecamere a circuito chiuso avevano infatti ripreso alcuni giovani che si erano baciati sulla bocca.
Su quanto sta accadendo in Turchia è intervenuto anche il segretario del Prc Paolo Ferrero. “Condanniamo la pesantissima repressione delle forze dell’ordine ai danni dei manifestanti in Turchia – ha detto – . Le scuse di Erdogan sono del tutto insufficienti: ritiri invece la polizia e le forze dell’ordine che stanno massacrando la gente in piazza. Europa e governo italiano intervengano subito e prendano posizione contro questa barbarie, per il rispetto dei diritti umani di chi protesta e della democrazia”.
Fonte: www.controlacrisi.org
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