Rifondazione Comunista, come già più volte affermato dopo l’abbandono del progetto di costruzione dell’Auditorium , considera che l’unica possibile riqualificazione dell’area di Piazzale Boschetti sia l’insediamento di un’area verde che possa ricomporsi con il Parco dell’Arena e possa essere parte del Parco delle Acque e delle Mura previsto dal PAT che ricomprenda l’ansa del Piovego dove insiste l’area Boschetti.
Noi riteniamo che non ci siano reali impedimenti per una operazione di riqualificazione tenendo conto che un’area verde non possa produrre un “danno erariale” e che i volumi previsti possano essere spostati, attraverso i crediti edilizi e la compensazione edilizia, in altre aree della città.
Per questo valutiamo come positiva la presa di posizione del Vice sindaco Rossi al quale però chiediamo di spostare la discussione in città, in Consiglio Comunale e nelle commissioni consiliari, coinvolgendo nella predisposizione del progetto di riqualificazione dell’area, anche le associazioni ambientaliste e culturali della città.
La nostra proposta è la costruzione di un tavolo di discussione partecipato dai consiglieri comunali e dalle associazioni e dai cittadini, per arrivare ad una soluzione che sia largamente condivisa e che restituisca alla città la possibilità di progettare e decidere sugli spazi urbani e sul proprio futuro.
Già nel 2012 rifondazione organizzò una consultazione sulla scelta dell’auditorium coinvolgendo con un questionario i cittadini padovani che, chiaramente, si pronunciarono in larga maggioranza a favore dell’ opera ma contro la sua collocazione in Piazzale Boschetti.
Le ultime dichiarazioni del vice sindaco vanno , per quanto ci riguarda, nella giusta direzione e corrispondono al sentire di larga parte della città.
Le destre, che ora propongono di trasformare l’area di Piazzale Boschetti in verde pubblico, sono responsabili della variante di piano regolatore (approvata dalla giunta Destro) che lo rese zona edificabile e questo rende evidente la strumentalità della proposta attuale. Un tentativo chiaro di aprire con questa operazione la campagna elettorale per le prossime amministrative.
Quella parte del centrosinistra che risponde solo parlando di costi, mostra di avere un’idea della città piegata alle logiche contabili della rendita urbana. Un’ idea politicamente misera e “miserabile”.
Il verde pubblico in una città soffocata dall’inquinamento viene considerato solo una voce passiva di bilancio, un mancato guadagno.
Destra e centro sinistra hanno mostrato, nel tempo, di avere in comune una visione urbanistica centrata sullo sfruttamento dei suoli, su un modello di crescita improponibile per i suoi disastrosi effetti sul territorio e l’ambiente, legata agli interessi della finanza e della rendita immobiliare, favorevole alla lobby dei costruttori ma nemica della città come bene comune.
Le vicende del PP1 e del parco Iris e di piazza Rabin, o le speculazioni edilizie che hanno portato all’edificazione di un enorme numero di appartamenti che vengono affittati a prezzi elevatissimi o restano vuoti, il depauperamento del patrimonio edilizio pubblico, sono i segni di questa cattiva e speculativa politica urbanistica.
E’ ora che si rompa con questo modello.
Ad esso contrapponiamo una visione della città fondata sul recupero del centro storico e delle periferie, sulla difesa ambientale, sull’estensione delle aree verdi, sulla valorizzazione del patrimonio culturale e archeologico anche come grande occasione di lavoro qualificato e giustamente retribuito per i giovani costretti alla precarietà e alla disoccupazione .
Dunque si ascoltino i cittadini e le associazioni, si porti la discussione ad essere la più ampia possibile, si dia a Padova una nuova area verde che la renda più bella, più ricca e più vivibile.
Padova luglio 2013
Segreteria provinciale Rifondazione Comunista
Daniela Ruffini – consigliera comunale
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