Conflitti, Società, Storia

Stazzema, 69° anniversario della strage nazifascista: uccisero 130 persone

Furono 560 i morti, tra donne, bambini e anziani, vittime della strage nazifascista del12 agosto del 1944 nel piccolo paese toscano di Sant’Anna di Stazzema.

In occasione del 69° anniversario della strage, il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Maria Chiara Carrozza, si occuperà di dare inizio alla messa in ricordo delle vittime che sarà tenuta dall’Arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, sulla piazza della chiesa di Sant’Anna, dove sono state ammazzata più di 130 persone.
In una nota del ministero dell’Istruzione si legge che la celebrazione sarà arricchita dalla presenza dell’Orchestra del Pucciniano di Torre del Lago, diretta dal Maestro Alberto Veronesi, che accompagnerà l’orazione.

“Nessun popolo può dimenticare le sofferenze del passato – ha dichiarato il presidente del senato Pietro Grasso al sindaco di Stazzema – Esse hanno segnato indelebilmente la nostra coscienza civile. Le inchieste giudiziarie possono essere archiviate, come ha fatto la Procura di Stoccarda nell’ottobre scorso. Ma nulla potrà mai fermare il nostro ricordo. Signor Sindaco, nella ricorrenza dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema intendo unirmi idealmente alla vostra comunità, al ricordo delle tante vittime, dei bambini, delle donne e degli anziani barbaramente trucidati dalle truppe nazifasciste”.

Una strage disumana “una ferita aperta per il nostro Paese e per l’Europa intera – continua GRasso -. Rinnovare la memoria significa reiterare un’alleanza tra le passate e le future generazioni fondata sulla consapevolezza che insieme possiamo evitare che si ripropongano i tanti orrori del Novecento. E’ un impegno collettivo – conclude Grasso- che deve trovare nella fede per la democrazia, per la libertà e la giustizia il proprio alimento quotidiano. Sono certo che i giovani di Sant’Anna sapranno fare tesoro della sofferenza subita dalla loro terra, testimoniando in tutto il mondo i valori del dialogo e della tolleranza”.

Fonte: www.controlacrisi.org

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