In Bangladesh duecentomila lavoratori del settore confezioni hanno scioperato e manifestato nella città di Dacca per ottenere salari da 100 dollari al mese e migliori condizioni di lavoro.
I loro salari, nella media non superano i 40 dollari per quattro settimane di lavoro di 12 ore al giorno.Hanno pagato con più di mille morti a Rhana Plaza e sulla loro pelle le logiche predatorie e assassine che stanno dietro i grandi Brand mondiali.
I fabbricanti locali, gli ascari delle multinazionali europee e americane della moda, hanno proposto un aumento del 20%.
Ma oggi non è più come ieri, con passo lento e inesorabile una giovane classe operaia prende consapevolezza di sè e pianta il coltello del conflitto in una delle più importanti miniere di pluslavoro.
Nel Qatar i lavoratori nepalesi impegnati nella faraoniche costruzioni che preparano la word cup del 2022 sostenuti dalla centrale sindacale del loro paese si ribellano e lottano contro condizioni di sfruttamento bestiale, Nel solo mese di Agosto 50 di loro sono morti per infarto o cadendo dalle impalcature, costretti a lavorare con temperature di 50 gradi senza acqua e a ritmi insostenibili.
In Asia, cuore pulsante del capitale globale, crescono i conflitti e si rompono barriere,cresce una classe operaia che è già, naturalmente, in opposizione a un capitalismo senza frontiere.
Classe contro classe nel mercato mondiale, dei capitali, delle merci e della forza lavoro!
Paolo Benvegnù Segr. prov.le Rifondazione Comunista
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