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UNA PETIZIONE PER AFFERMARE I DIRITTI E CONTRASTARE LA RIDUZIONE DEI SERVIZI

5 novembre 2013

fishAlle associazioni – alle persone con disabilità – ai familiari – ai cittadini del Veneto

UNA PETIZIONE PER AFFERMARE I DIRITTI E CONTRASTARE LA RIDUZIONE DEI SERVIZI
La petizione allegata è promossa dalla FISH. E’ una denuncia e un appello che squarcia il silenzio e
che intende arrivare in ogni angolo del Veneto. La riduzione generalizzata dei servizi destinati alle
persone con disabilità è in atto da tempo e il rischio di un ritorno ad un lontano passato è più che
visibile. Bisogna agire subito, informare, sensibilizzare, denunciare, coinvolgere. Alle numerose
iniziative promosse contro la politica sociale e socio sanitaria della Giunta Zaia, miope e fallimentare,
la FISH aggiunge ora anche una campagna di raccolta firme in calce ad una petizione che parla
chiaro. La petizione si rivolge a tutti i cittadini del Veneto perché la disabilità non è un fatto privato.
Non ci si può nascondere dietro l’alibi della crisi e della mancanza di fondi, non si possono negare le
prestazioni domiciliari alle persone in situazione di gravità, non si possono teorizzare e prevedere le
liste d’attesa, non si può negare la frequenza piena del centro diurno, non si possono trasformare in
ghetti le comunità residenziali, bisogna finirla di chiedere soldi alle famiglie per servizi che sono
dovuti.
Le colpe non sono del destino cinico e baro, hanno nomi e cognomi e la FISH lo dice apertamente.
Sono i nomi di chi da troppi anni non affronta i problemi veri, di chi si inventa un giorno si, e l’altro
pure, il riordino dei servizi, di chi proclama una rivoluzione copernicana alla settimana, di chi si
diverte con slogan e battute infelici, di chi colpevolizza le famiglie… che vogliono tutto gratis e non
sono mai contente.
Non c’è niente da inventare: bisogna programmare e costruire una solida rete di protezione sociale e
socio-sanitaria, non cambiare nome ai servizi. Bisogna investire sui servizi diurni e domiciliari, non
favorire la residenzialità a pagamento.
La petizione riguarda tutte le persone che vogliono vivere in un paese civile e solidale che rispetti i
diritti umani e che promuova politiche sociali di sostegno a chi è in difficoltà.
Quanto sta accadendo non è accettabile ed è necessario alzare la voce, di troppo silenzio e di
rassegnazione si rischia di morire. E’ necessario generalizzare la protesta, serve un moto
di indignazione, di corale disapprovazione dell’operato della Giunta regionale.
La FISH chiede a tutti di promuovere iniziative ovunque, di diffondere la petizione, di organizzare la
raccolta di firme nelle parrocchie, nei condomini, nelle sedi sindacali, nei luoghi di lavoro, nelle
Università e nelle scuole, e nelle piazze con i banchetti e con i gazebo. Serve un nuovo protagonismo e una nuova consapevolezza, serve una azione che coinvolga tutte le persone disponibili ad una grande battaglia di civiltà. Perché di questo si tratta.
Flavio Savoldi
per informazioni e per concordare eventuali iniziative:
3496304936
0458010436
  PETIZIONE APPELLO DEI CITTADINI DEL VENETO AL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO
per  Cambiare la politica sociale e socio sanitaria
Garantire le prestazioni
Porre fine all’irragionevolezza e sollevare dall’incarico l’assessore regionale contro i servizi
sociali
AI DIRITTI UMANI DEVE INCHINARSI ANCHE LA GIUNTA ZAIA

E’ in corso una riduzione generalizzata dei servizi sociali e socio sanitari con conseguenze drammatiche sulle personee sulle famiglie e ricadute negative sull’occupazione. La Regione taglia i servizi essenziali diurni e domiciliari alle persone in situazione di gravità, nega l’assistenza, mette il bisogno in lista d’attesa, ghettizza le persone negli istituti, nega il diritto ad una vita dignitosa.
Le famiglie non reggono più, protestano inascoltate, cresce la disperazione e con essa aumenterà il ricorso alla residenzialità. La riduzione dei servizi colpisce bambini, ragazzi, giovani, persone con disabilità, con problemi di sofferenza mentale o di dipendenza, anziani non autosufficienti. Chi governa la Regione non vuole capire, non vuole vedere.
Nel 2008 lo stanziamento per i Fondi sociali nazionali era di 2.526,7 milioni. In tre anni il governo Berlusconi lo ha quasi azzerato portandolo a 200,9 milioni. Nel 2013 il governo Monti ha stanziato 775,9 milioni. Questi sono i numeri del degrado. Decenni di battaglie per i diritti e l’esigibilità delle prestazioni rischiano di essere spazzati via. Non è accettabile, non è degno di un Paese civile.

Il sociale è un bene comune da difendere e valorizzare

Al Consiglio regionale chiediamo un serio impegno per il rilancio delle politiche sociali e socio sanitarie, una piena assunzione di responsabilità, scelte finanziarie conseguenti. I servizi tagliati, vanno ripristinati, le liste d’attesa vanno eliminate, l’assistenza domiciliare alle persone con disabilità e alle persone anziane non autosufficienti deve essere realmente garantita. Servono servizi diurni di qualità, comunità residenziali di tipo familiare, i piani individuali. La vita merita di essere vissuta, con dignità.
I servizi non devono essere considerati come un costo assistenziale insopportabile che grava sui bilanci, ma come un investimento in grado di generare lavoro, solidarietà, coesione.
La Regione con il bilancio 2014 deve fornire le risposte che chiediamo perché ai diritti umani devono inchinarsi anche i bilanci. Va potenziato il Fondo sociale destinato ai Comuni e quello per la non autosufficienza, va fatta una battaglia campale contro gli sprechi e i costi della politica, subito.
Chiediamo anche le dimissioni dell’assessore regionale contro i servizi sociali in quanto non adeguato al ruolo ricoperto. Il suo comportamento irriguardoso nei confronti delle famiglie provoca inutili conflitti, le sue irragionevoli e confuse proposte mascherano il vuoto della politica sociale. Un assessore di fatto contro i servizi sociali.
Serve una svolta.
Noi sottoscritti sosteniamo le proposte della FISH. Chiediamo alla Giunta Zaia di rispettare i diritti delle persone condisabilità, di garantire realmente i servizi sociali e socio sanitari, di rendere certe ed esigibili le prestazioni.

Scarica e firma/fai firmare la petizione:

Petizione_appello_dei_cittadini_del_Veneto

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