Sette morti a Prato per svelare una realtà che tutti conoscono, per piangere le stesse le stesse lacrime di coccodrillo piante dopo la
tragedia di Dacca,dopo il naufragio di Lampedusa. La stessa melassa di ipocrisia insopportabile, per chi ha ancora un barlume di intelligenza critica. la verità è quella di sempre, dietro la Bossi Fini, dietro il pacchetto sicurezza, dietro i salari di fame del Bangladesh le morti degli operai
cinesi di Prato c’è la logica ferrea della ricerca della massimizzazione del profitto. Dietro la Bossi Fini, c’è la logica ricattatoria del permesso di soggiorno legato al contratto di lavoro, che costringe i migranti a accettare le condizioni di lavoro imposte dai padroni,dietro i morti di Lampedusa l’infame pacchetto sicurezza della destra che i governi di larghe intese non pensano nemmeno di modificare realmente. Dietro i morti di Prato l’utilizzo di forme di sfruttamento che come nel Bangladesh,in Cambogia, in Pakistan, in molti paesi asiatici garantiscono ai marchi europei della moda enormi profitti. Economia criminale, che affonda le sue radici anche nei nostri territori, che si incontra per ontologica comunanza con le organizzazioni criminali, le mafie di diversa provenienza che diffondono le loro radici anche nel Veneto. In poco tempo, i processi che vedono coinvolti imprenditori locali e esponenti delle mafie sono triplicati e questo dice della degenerazione sistemica del capitalismo in questa epoca di distruzione,di regole e diritti. E’ giunto il momento di una nuova e grande inchiesta operaia che metta in luce con chiarezza queste trasformazioni, per dare nuovi strumenti di organizzazione, a chi vede nel conflitto l’unica strada per uscire da questa merda.
Paolo Benvegnù – Rifondazione Comunista
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