In Asia si estendono le lotte dei lavoratori dell’industria tessile per ottenere
salari più alti e migliori condizioni di lavoro.
Il 3 Gennaio 2014 il Governo Cambogiano ha mandato la polizia militare per stroncare una manifestazione di operai/e tessili cambogiani in sciopero per ottenere aumenti di salario.
In Cambogia, così come in Bangladesh, in Vietnam , in Pakistan, in Cina, i bassi salari hanno permesso ai grandi marchi della moda internazionale di realizzare profitti enormi, come hanno potuto le aziende produttrici, in Cambogia prevalentemente Sud Koreane.
I lavoratori in sciopero chiedevano un salario di 80 dollari mensili, da 80 a 160.
La polizia militare è intervenuta usando i fucili di assalto AK-47 uccidendo 5 lavoratori e ferendone decine.
Più di 30 lavoratori sono detenuti in una località sconosciuta.
Un altro massacro in nome del profitto di cui sono mandanti i capitalisti della Sud Korea e i grandi marchi della moda internazionale.
Il crescere del conflitto di classe in Asia segna un passaggio fondamentale nello sviluppo della lotta operaia a livello internazionale,una leva formidabile contro la globalizzazione capitalistica.
Una speranza per il futuro.
Paolo Benvegnù – Rifondazione Comunista
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