Mercoledì 26 febbraio mattina sono le 9:30, allo sportello sociale di Rifondazione arriva una telefonata angosciata : stanno togliendo l’acqua a una famiglia sotto sfratto a Chiesanuova. In casa vive un bambino di otto mesi. Sul posto il proprietario di casa, un idraulico l’amministratore di condominio e una gazzella dei carabinieri. La compagna che riceve la telefonata non ci pensa due volte. Telefonare ai militanti di Workers in Action, ai compagni di Rifondazione potrebbe portare via tempo prezioso. Bisogna andare subito sul posto. La donna che ha telefonato è al lavoro, fa un po’ di pulizie in un comune fuori Padova e si reca al a lavoro con la macchina del fratello per non perdere quei pochi soldi che guadagna, il marito è a casa e cerca di prendere tempo. Prende la macchina e raggiunge la compagna T. alla Casa del Popolo di Mortise e insieme vanno a Chiesanuova. T. e N. arrivano e si piazzano davanti al contatore dell’acqua, non si stacca un bel niente! Hanno oltre alla loro determinazione un forte argomento in mano: i proprietari di casa per legge non possono procedere agli stacchi mentre è in corso uno sfratto. Lo sanno perchè allo sportello sociale di rifondazione comunista si fa formazione permanente, perchè le conoscenze vengono socializzate e perchè le pratiche di auto organizzazione prevedono il protagonismo diretto di coloro che vi si rivolgono.
Di fronte alla determinazione delle due donne e la forza dei loro argomenti, l’idraulico e l’amministratore se ne vanno velocemente, il padrone di casa tenta qualche provocazione senza risultato e gli stessi carabinieri vanno via, forse convinti del fatto che non sono pagati per assistere i proprietari di casa nelle loro provocazioni contro gli inquilini in difficoltà.
Ieri a Chiesanuova è stata vinta una piccola battaglia per l’acqua bene comune, l’hanno vinta due proletarie organizzate e consapevoli dei loro diritti!!
Rifondazione Comunista Padova./ Sportello Sociale
Giovedì 27 febbraio ore otto del mattino, una macchina con cinque compagni/e parte per Trebaseleghe dalla Casa del Popolo di Mortise: Vanno a Tre Baseleghe dove li aspettano i compagni/e dello Sportello Sociale dell’Alta Padovana, per uno sfratto. E’ il quinto accesso per una famiglia marocchina con tre figli di cui uno affetto da una grave disabilità. Per più volte lo sfratto è stato rinviato per la ferma opposizione dei compagni e adesso la faccenda è diventata un po’ complicata. Il comune di Trebaseleghe con la mediazione dello sportello sociale ha proposto di intervenire affittando un altro alloggio per la famiglia offrendo garanzie al proprietario. Ma l’incontro che si doveva fare per chiudere la vicenda è saltato il giorno prima. I compagni dunque vanno molto determinati o una soluzione oppure un nuovo rinvio. Quando arriva l’ufficiale giudiziario si chiama il sindaco di Trebaseleghe e la trattativa si sposta in comune. Non c’è una casa disponibile, i proprietari della zona, ricchi commercianti e proprietari di fabbriche, il mattone si sa non tradisce mai, sono restii in tempi di crisi ad affittare case a migranti, preferiscono tenerle vuote. Non resta che una strada. Lo sfratto viene rinviato di un altro mese e nel frattempo il comune si impegna a trovare un alloggio.
Per i compagni degli sportelli sociali di Padova e dell’Alta Padovana un’altra giornata spesa bene alla scuola di una militanza dura che non riempe di chiacchiere i social network, ma diffonde nei territori le pratiche della resistenza e del conflitto dentro la crisi.
Rifondazione Comunista Padova
Sportelli Sociali di Padova e Alta Padovana
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