PADOVA. La prima donna a puntare gli occhi sulla poltrona di Palazzo Moroni è Daniela Ruffini. Non avendo trovato l’accordo con Padova 2020, l’attuale presidente del consiglio comunale e capogruppo di Rifondazione Comunista, ha ufficializzato la sua candidatura con la coalizione «L’altra Padova una città in comune» e il sostegno delle civiche «Ambiente, Salute e Cultura» e «Azione Civile Padova».
«Non nascondiamo la nostra delusione per non aver allargato la coalizione con Fiore – ha ammesso la Ruffini – ma è chiaro che loro vogliono sentirsi liberi dal condizionamento dei partiti». Riqualificazione energetica degli edifici, chiusura delle prime due linee dell’inceneritore, opposizione alla costruzione del nuovo ospedale e alla distruzione del campo di via Dottesio sono solo alcuni dei punti che hanno convinto le civiche a sostenere la Ruffini e lei ad essere l’unica donna a correre alle prossime elezioni, per difendere queste battaglie. Prima di tutto però la fusione tra Aps e BusItalia. «Bocciarla è la primissima cosa che dobbiamo fare», dice la Ruffini – perché approvarla significherebbe consegnare la nostra azienda dei trasporti a BusItalia, quindi Trenitalia che investe capitali nell’alta velocità e non nelle medie aziende di trasporto».
Fonte: ll Mattino di Padova
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