Il sig. Micalizzi dopo il premio Motosega d’Oro risponde piccato (Gazzettino, 25 Aprile) alla nostra ironia perché evidentemente è stato toccato nel suo punto debole. Micalizzi contesta la nostra affermazione che sono stati abbattuti 1200 alberi, ma così facendo finisce per contestare soprattutto se stesso: i dati sugli abbattimenti li abbiamo presi da lui e dal settore verde.
A fine 2012, nel suo blog e nei quotidiani, Micalizzi affermava che quell’anno avevano abbattuto 400 alberi, nel 2013 il settore riporta 525 alberi abbattuti e da Gennaio ad oggi si aggiungono 238 abbattimenti per un totale, in poco più di due anni, di 1162 alberi (comprendenti ben il 7-8% di quelli su strada). Quindi arrotondando la terza cifra arriviamo ai 1200 abbattimenti. Poiché, come dice Micalizzi, il settore ne ha ripiantato 1031, il bilancio rimane negativo, ma è ben più negativo se si pensa che i giovani alberelli sono specie di piccola taglia, anche da adulti. Il ruolo ecologico (rimozione di CO2 e PM10, rinfrescamento aria, assorbimento piogge, etc.) dei 1000 arbusti di Micalizzi non raggiunge quello di 10 grandi platani e rimarrà così per almeno un decennio. Come motivazione dei tagli l’assessore riporta i soliti problemi di sicurezza dovuta a malattie. Peccato che le perizie usate nella maggior parte dei casi siano basate su criteri non-quantitativi e non-scientifici sul rischio di caduta dell’albero, ovvero sono qualitative basandosi sull’analisi visiva, quindi facilmente affette da errori e valutazioni arbitrarie, come nel caso del pioppo marcio, nell’Agosto del 2012, peritato dal Comune due mesi prima come sano, che ha ucciso un uomo all’Arcella. Eppure esistono criteri empirici e quantitativi usati in Germania e USA e indicati dai massimi esperti tedeschi di stabilità degli alberi (es. Claus Mattheck, 1994, 2006) che permetterebbero di tagliare solo i pochi alberi veramente a rischio. E’ chiaro che se un dirigente ha una fifa esagerata dei rischi penali dovuti alla caduta di un albero, e pensa di togliersi tale paura eliminando gradualmente e sistematicamente tutte le grandi alberature dalle strade, forse non dovrebbe essere messo a tutela del verde cittadino. In altri paesi sicuramente ciò non accadrebbe!
Alessandro Angrilli
Prof. di Psicobiologia, Università di Padova
Comitato Difesa Alberi e Territorio
Daniela Ruffini
Candidato Sindaco Coalizione L’Altra Padova – Una Città in Comune
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