Si parla di consumo di suolo in edilizia solo in conseguenza di grandi eventi atmosferici che determinano alluvioni e danni. Il consumo di suolo nel Veneto negli ultimi anni anche in conseguenza del cosiddetto Piano casa è aumentato notevolmente. Secondo ISPRA, il Veneto si colloca al 2° posto nella graduatoria delle regioni a maggior tasso di cementificazione dietro alla Lombardia (9-12%) e davanti a Lazio ed Emilia Romagna (terze con 7,5-9%). Oltre la soglia dell’8% si collocano anche Campania e Puglia, mentre la media nazionale, si attesta nel 2010 al 6,9% (6,6% nel 2006).
A livello provinciale, tra il 1993 ed il 2006, secondo l’ultimo rilevamento fatto dal Tavolo tecnico permanente di sviluppo disciplinare della Regione Veneto, si è registrato un utilizzo di territorio che colloca in testa Verona con più di 8.000 ettari, seguita da Venezia con poco meno di 7.000 e Padova (5.000). Ci sono poi Treviso, 4.500 ettari, Vicenza (3.500). Chiudono Rovigo (1.500 ettari) e Belluno (1.000). Il totale è 331,59 chilometri quadrati.
Noi, della Lista Civica Ambiente Salute e Cultura, concordemente ai partner della Coalizione Padova Città in Comune diciamo NO al consumo di suolo e all’edilizia selvaggia.
Proponiamo in proposito una riqualificazione del patrimonio edilizio esistente che è obsoleto, vecchio ed energivoro. La quasi totalità delle case dal punto di vista energetico è in Classe G, soprattutto nei centri storici.
Per questo diciamo invece:
1) SI alla riqualificazione energetica degli edifici. Grazie alla detrazione di imposta per le ristrutturazioni ed il risparmio energetico, rispettivamente del 50 e del 65% in 10 anni, potremmo migliorare gli edifici esistenti (isolamento, infissi e quindi l’involucro edilizio) riducendo i consumi energetici per il riscaldamento ed il raffrescamento, con benefici economici ed ambientali (effetto serra e polveri sottili);
2) SI alle energie rinnovabili su ampia scale, sia mediante collettori solari termici e pannelli fotovoltaici. Applicando queste tecnologie si ottiene un risparmio del 30% del gas per la produzione di acqua calda sanitaria e mediamente con 3 kW di potenza di un impianto fotovoltaico si soddisfano completamente i consumi energetici di un’abitazione con 3 persone.
Entrambe le tecnologie beneficiano delle detrazioni di imposta rispettivamente del 65% (solare termico) e 50% (solare fotovoltaico).
3) SI per un impegno all’accesso al credito agevolato presso banche per soggetti che si impegnino a investire sul risparmio energetico e sulle tecnologie connesse.
Alessandro Bordin
ricercatore in economia e gestione dell’ambiente e del territorio
candidato al Consiglio comunale di Padova per la lista
ASC (Ambiente Salute e Cultura)
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