Alexis Tsipras, nel suo viaggio in Sicilia, ha anche incontrato il Magistrato Nino Di Matteo e il pool dei magistrati che indaga sui rapporti stato-mafia: un incontro riservato, fortemente voluto dal leader greco per portare solidarietà ai magistrati in questa fase delicatissima del processo.
“Profonda sintonia con i magistrati, la lotta alla corruzione, alla mafia e ai loro rapporti con la politica e la finanza è un tema che riguarda tutta l’Europa”, ha detto il leader greco, che poi si è recato in visita alla lapide che ricorda Pio La Torre.
Mentre si svolgeva l’incontro, alla Camera veniva intanto licenziata una “norma chiara ed efficace” secondo la definizione del Pd. Peccato che la maggioranza di Renzi abbia fatto proprio un emendamento presentato dal partito di Berlusconi che dimezza le pene e introduce la non punibilità per la semplice “messa a disposizione” del politico nei confronti del mafioso, prima di ottenerne i voti.
Il movimento antimafia si aspettava oggi l’approvazione del decreto com’era uscito dal Senato. E finalmente l’Italia avrebbe avuto una legge che puniva le connivenze dei politici con i mafiosi. Adesso, invece, il decreto (che avrebbe dovuto essere approvato in cento giorni stando alle promesse fatte dai politici) tornerà al Senato con il rischio di essere ulteriormente depotenziato: pene ridotte, dunque, a causa del voto congiunto di Pd e Pdl.
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