L’accordo fatto in sede europea che lascia a ciascun paese la decisione se permettere o meno la coltivazione di organismi geneticamente modificati, al contrario di quanto dice il ministro Galletti, è una vera porcheria. Non solo perché come giustamente fanno notare Greenpeace e Slow Food, questo testo “rischia di trasformarsi in una trappola per i paesi che non vogliono gli OGM in quanto sarebbero esposti alle ritorsioni legali del settore biotech”, e ”impedisce agli stati membri di utilizzare le motivazioni legate ai rischi per salute e l’ambiente derivanti da colture OGM per limitarne la coltivazione a livello nazionale”. Questo accordo è da respingere anche perché è del tutto evidente che questo accordo apre la strada alla vera liberalizzazione degli OGM prevista dalle trattative per il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) che l’Unione Europea sta negoziando sottobanco con gli USA e con il Canada. Questo accordo è da respingere perché semplicemente è la premessa della completa liberalizzazione della coltivazione degli OGM.
Paolo Ferrero
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