In Consiglio regionale si è consumata una brutta pagina per l’istituzione e la politica veneta, una presa in giro dei cittadini, perfino di quelli che hanno animato e promosso con convinzione la richiesta di un referendum sull’indipendenza del Veneto.
Il Consiglio ha scelto una strada impossibile, sapendo di scegliere una via stretta ed impraticabile sotto il profilo della legittimità e perfino del buonsenso: si è voluto seguire unicamente la strada della demagogia, della bandiere da sventolare, in contrapposizione alla politica che decide veramente.
Sarebbe stato interessante capire invece cosa pensano su questi importanti temi i cittadini che risiedono nella nostra Regione, sul rapporto fra le comunità del Veneto ed uno Stato centrale sempre più arrogante ed asfissiante e con un Governo che cancella le autonomie locali.
Si è voluto dare una risposta alla “pancia” più che alla testa, all’irrazionalità più che alla ragione politica.
Per questo è stato possibile, per la maggioranza che governa il Veneto, votare ieri per un referendum su autonomia e statuto speciale ed oggi per un referendum sull’indipendenza, in un clima politico generale di sfacelo, compromissione con il malaffare, e, se saranno dimostrate le tesi della magistratura, di corruzione e di arricchimento personale utilizzando risorse pubbliche dei veneti.
Per questo non ho potuto nemmeno votare contro. Meglio non partecipare al voto. Nessuna compromissione con questa scelta.
Pietrangelo Pettenò – consigliere regionale Federazione Sinistra Veneta
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