S’inasprisce lo scontro sul futuro delle ex lavoratrici licenziate dalla casa di riposo
Santa Tecla, il duomo resta “presidiato”
Senza risultati l’incontro di ieri con il vicario generale della Diocesi. Annunciate proteste clamorose
Pentecoste o no, il duomo di Este diventerà oggi il campo di battaglia fra la curia e le licenziate della casa di riposo Santa Tecla: le trattative di ieri non hanno portato a nulla e il gruppo, che da giorni è all’interno della chiesa per chiedere la riapertura del tavolo delle trattative sindacali, annuncia per stamane altre azioni clamorose. Non è servito a niente, quindi, il tanto atteso incontro fra la delegazione delle ex operatrici dell’istituto per anziani e il vicario generale della Diocesi di Padova, monsignor Paolo Doni. L’ennesima fumata nera è arrivata in serata dopo che da Padova è giunta una nota ufficiale sull’incontro mattutino. E ora lo scontro, che già nei giorni scorsi era salito di livello, è totale.
«Si è svolto un incontro impostato nell’ottica dell’ascolto che mai è mancato da parte della Diocesi – fanno sapere da piazza Vescovado – il vicario generale si è reso disponibile a verificare con la Regione lo stato dell’arte relativamente alla richiesta di convocazione presso la Regione stessa.
Da parte loro le ex lavoratrici si sono impegnate a cessare l’occupazione del duomo». «Il vicario generale – conclude la nota emessa ieri dalla Diocesi – si sta già attivando per assolvere l’impegno preso, ci si attende ora che anche il duomo di Este venga restituito alla normalità».
La risposta non è per niente piaciuta alle ex dipendenti, che hanno subito rincarato la dose: «Il vicario ha incontrato una delegazione dell’Usb -puntualizzano queste-e non stiamo parlando di un’occupazione del duomo, ma di un presidio di preghiera». Il contenuto della comunicazione vescovile non ha accontentato le manifestanti, ch epretendevano la convocazione ufficiale di una riunione con la Fondazione che gestisce la casa di riposo e con la Regione a far da garante. Ora addirittura le manifestanti annunciano un inasprimento del presidio. «Rimarremo qui un’altra notte -annunciano- e domenica mattina la parrocchia del duomo si ritroverà con un presidio di protesta vero e proprio. Non sono state date risposte effettive alle nostre domande, non abbiamo avuto promesse ma solo altre parole vaghe e quindi la nostra risposta è questa».
Fonte: Il Gazzettino di Padova
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