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Santa Tecla – Usb: dove sono andati i milioni? La regione Veneto risponda.

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S.Tecla, le “vedove” chiudono il presidio

La protesta prosegue giovedì con una manifestazione a Venezia in attesa degli sviluppi giudiziari

È andato in scena ieri l’ultimo giorno di protesta delle licenziate della casa di riposo Santa Tecla all’interno del duomo di Este: le ex operatrici, che da più di una settimana vivono all’interno dell’edificio sacro, hanno deciso di concludere l’iniziativa con una particolare forma di protesta silenziosa. Hanno infatti partecipato alle messe di ieri vestite di nero, come tante vedove. «Eravamo vestite a lutto dicono perché ci sentiamo vedove della dignità umana, ferite da un comportamento di chi, invece di scacciare i mercanti dal tempio, se ne fa ammaliare in maniera ipocrita». Con questa iniziativa va in archivio il “presidio di preghiera” del duomo, ma la manifestazione non si conclude del tutto in questo modo. «Dopo questi giorni di preghiera abbandoneremo il duomo spiegano le manifestanti ma siamo pronte a tornare nei momenti topici da qui alla prima udienza del tribunale del lavoro, per ricordare il comportamento di chi in questi giorni veniva a portare una solidarietà di facciata tentando invece di seminare zizzania e di rompere il fronte delle lavoratrici». Le accuse sono per tutti: ce n’è per la fondazione che gestisce l’istituto per anziani, per il consiglio di amministrazione e per il sindaco, Giancarlo Piva. E anche per la Regione, che nei giorni scorsi ha improvvisamente negato di avere una qualsiasi competenza nella vicenda. «Dovremo costringere il governo veneto, che si vuole defilare, ad un nuovo incontro - si legge in una nota emessa ieri dalle licenziate e dall’Usb - dopo mesi di colloqui con noi, non vogliono assumersi la responsabilità di far sapere dove sono andati milioni di finanziamento, prendendo atto della stessa relazione stilata dai propri ispettori. Forse sono troppo presi dagli sviluppi giudiziari in corso per occuparsi di problemi reali dei lavoratori». Si aprono quindi nuovi scenari sulla vicenda, e le ex operatrici annunciano nuove e clamorose forme di protesta. Se ne parlerà intanto giovedì a Venezia, nel corso della manifestazione regionale di protesta indetta dall’Usb.

Fonte: Il Gazzettino di Venezia

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