ARCELLA – PRESIDIO DAVANTI GLI ALLOGGI DI DUE FAMIGLIE NIGERIANE
Altri due accessi per sfratto bloccati. È successo ieri in via Segantini, all’Arcella, dove una trentina di attivisti dell’Assemblea sociale per la casa (vicina all’area del centro sociale Pedro) ha dato vita in mattinata ad un presidio di fronte alle abitazioni appartenenti allo stesso proprietario. In ognuno degli appartamenti abita una famiglia di origine nigeriana. Già nello scorso luglio gli accessi agli appartamenti erano stati bloccati da un presidio cui avevano partecipato numerosi attivisti. Lo sfratto non è stato eseguito e gli attivisti che seguono il caso delle due famiglie hanno anche trovato un accordo con l’avvocato che assiste il proprietario. L’accesso infatti è stato rinviato al mese di novembre. Gli inquilini pagheranno l’affitto fino alla fine del mese di novembre e dopo lasceranno la casa per un’altra soluzione abitativa, trovata sempre grazie al supporto di Asc. Trovato anche un accordo sulle morosità pregresse. «Ancora una volta l’iniziativa dal basso ha sostituito quella istituzionale – spiegano gli attivisti di Asc -. Attraverso la nostra mediazione infatti abbiamo raggiunto un risultato che l’ufficio case del Comune non è riuscito a raggiungere».
Sono numerose le vertenze per sfratto aperte in città e provincia e dopo la pausa estiva sono ripresi gli accessi e spesso anche i blocchi da parte di realtà come l’Assemblea sociale per la casa, ma non solo. In alcuni casi questi sportelli sostengono anche delle occupazioni a scopo abitativo di stabili vuoti. Le stime dello sportello sociale di Rifondazione Comunista parlano di circa 1.500 nuclei familiari, composti sempre più anche da italiani, in emergenza abitativa. Proprio i rappresentanti di Rifondazione in un recente incontro con il Prefetto avevano chiesto l’apertura di un tavolo sulla questione.
Fonte: Il Mattino di Padova
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