Partirò domani, lunedì 27 ottobre, per raggiungere Suruç, città al confine con #Kobane, con una delegazione della Sinistra Europea per incontrare la popolazione, i profughi e le autorità curde, in preparazione del 1 novembre, Giornata internazionale di solidarietà col popolo curdo. La missione della delegazione, composta da diversi deputati e leader dei partiti membri della Sinistra Europea, terminerà il 30 ottobre.
Vogliamo portare la nostra solidarietà al #popolocurdo di Kobane, popolo curdo che resiste non solo all’Isis ma che da anni subisce nel silenzio più assordante i soprusi, la repressione le violazioni dei diritti da parte dei fascisti e del governo di Erdogan. Incontreremo rappresentanti del popolo curdo e delle guerrigliere e dei guerriglieri costretti a combattere loro malgrado, perché aspirano solo a vivere in #pace, nella coesistenza pacifica, nella giustizia e nella libertà.
Party of the European Left
Il comunicato della Sinistra Europea:
A delegation of the EL will travel tomorrow to Turkish Kurdistan on the border with Kobane
A delegation of the Party of the European Left (EL) will go out tomorrow October 27th towards Diyarbakır (Turkish Kurdistan) to meet the Kurdish population who is being attacked by the Islamic State and has been able to crossed the border and arrive to the Turkish villages controlled by the Kurds of the BDP and the HDP, who received them.
The delegation, composed of several Deputies and leaders of member parties of the EL, will be on the ground from 27 to 30 October. The 29th, the President of EL Pierre Laurent who will be visiting the area with a delegation of the PCF will join the EL group to continue the work together
The purpose of the visit is to know the reality on the ground, visit the refugee camps, talk directly to the affected population and meet with the representatives of local authorities and the political and social groups in the area.
The EL will continue to promote peace and political solution for the region and supports the courageous work of Kurdish local authorities implementing solidarity policies with very few resources.
The visit has been organized on the eve of a global mobilization of solidarity with the people of Kobane, and against and the Islamic State that will be held on November 1.
Composition of the EL delegation
- Tobias Plfueger, vice president of Die Linke (Germany)
- Nantia Valavani, Syriza, Member of the Parliament of Syriza (Greece)
- Paolo Ferrero, General Secretary of Rifondazione, (Italy)
- Nikolaj Villmunsen , National MP of the Red-Green Alliance (Danemark)
- Bilge Seckin and Alper Tas Vice Presidents from ODP (Turkey)
- (Pierre Laurent, President of the Party of European Left and National Secretary of the PCF (France), Lydia Samarbash, Responsible of International Relationship of the PCF and Sylvie Jan of International Relationship of the PCF will join the delegation on the 29)
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Cari compagni, il 1 novembre si terrà la manifestazione globale per Kobane.
Si tratta di una mobilitazione fondamentale e necessaria, un momento di lotta e di informazionea sostegno delle compagne e dei compagni, delle donne e degli uomini curdi e di altre popolazionidel nord della Siria che in tre province del territorio ai confini con la Turchia hanno costruito una straordinaria esperienza di autogoverno, fin dal 2011, resistendo agli attacchi delle milizie filoqaediste foraggiate e armate dal governo di Erdogan.
L’attacco dell’Isis mira non tanto all’occupazione di nuovi territori quanto alla distruzione di un’esperienza che rappresenta nell’area del Medioriente una straordinaria e felice anomalia rivoluzionaria capace di porsi in netta alternativa sia al fondamentalismo teocratico, reazionario e genocida del califfato, che aigoverni autoritari diversamente collocati nella scacchiera dei conflitti e degli equilibri mondiali fra lediverse potenze.
Nell’estate di quest’anno, il mondo ha conosciuto l’estrema violenza con cui l’esercito dell’Isis, dotato di mezzi economici importantie di armamenti pesanti, ha attaccato le popolazioni e le minoranze delNord dell’Iraq, la tragedia delle popolazioni Iazide, delle giovanivendute come schiave e stuprate. Nel grande mare dell’informazione mondiale è stata completamente oscurata la notizia che le orde dell’ISIS, dopo aver messo in fuga i peshmerga filoamericani del kurdistan iracheno, erano state fermate e respinte dalle partigiane e daipartigiani del PKK intervenuti a sostegno delle popolazioni del territorio invaso.Una notizia improponibile per i media occidentali, dell’Europa e degli Stati Uniti, una grande notizia per noi.
In questi giorni, una delegazione al massimo livello della Sinistra Europea, alla quale partecipa anche il segretario nazionale di Rifondazione comunista, in occasione della giornata di mobilitazione globale per Kobane si recherà nelle zone liberate e incontrerà le donne e gliuomini che organizzano la resistenza a Kobane e nel nord della Siria. Basta questo per comprendere l’estrema rilevanza della battaglia in corso a cui ormai guarda con sempre più grande partecipazione una parte fondamentale della sinistra e dei movimenti nel mondo e nel Medioriente.
Un fatto inedito e decisivo. Dopo le rivolte arabe e anni di conflitti, sembrava definitivamente emarginata e sconfitta la sinistra laica e rivoluzionaria che, nella scia della resistenza palestinese, aveva conosciuto una certa forza e radicamento nei paesi arabi. Essa oggi riapparenella forma di un’alternativa praticata e moderna capace di una risposta rivoluzionaria al groviglio di contraddizioni generate dalla globalizzazione capitalistica e dalla sua crisi, ai mostri generati dalle guerre e dagli interventi dell’imperialismo americano e dei suoi alleati.
Una risposta rivoluzionaria che rompe con il nazionalismo, con lo statalismo, il patriarcato, che ripropone le basi libertarie della prima forma “finalmente scoperta” di governo proletario: “la comune”.
Tanto avanzata che parla anche a noi, che investe prepotentemente sul piano della pratica e della teoria molti limiti ed errori della sinistra e dei comunisti.
Con Kobane non per solidarietà, ma per continuare a lottare perchè “Una altro mondo è possibile”.
Tutti al sit in di sabato 1 novembre alle ore 11,30 davanti a palazzo Moroni.
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