Il Consiglio regionale ha prodotto oggi una legge bidone, una legge truffa a danno di un patrimonio pubblico regionale che in questi anni aveva assicurato qualità di intervento e risultati importanti nel settore primario: infatti, con una legge delega alla Giunta regionale, un po’ come avviene spesso a livello nazionale, si affida all’esecutivo il compito di liquidare l’esperienza di Veneto Agricoltura ma anche di delineare compiti, funzioni e attività della nuova Agenzia veneta per l’innovazione del settore primario.
Veneto Agricoltura poteva e doveva essere riformato ma con questa legge si è voluto distruggere l’autonomia funzionale di una azienda pubblica che, pur fra i molti difetti, ha comunque saputo investire in questi anni nella ricerca ed innovazione, nella conservazione della biodiversità, tutela, gestione e salvaguardia delle aree agricole, naturalistiche e forestali.
Ancora una volta, per fare spazio agli interessi politici, rischiano di pagare i lavoratori, che avranno un doppio contratto e meno garanzie contrattuali. Non si è voluto poi affrontare l’annoso tema dei tanti operai forestali oggi sparsi in tutta la Regione del Veneto.
Il Partito Democratico, poi, ha concretamente collaborato per distruggere un’eccellenza veneta, anziché per riformarla per metterla al passo coi tempi; il principale partito di opposizione non ha poi voluto ascoltare la voce e le proposte dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, fidandosi ciecamente delle intenzioni di una Giunta regionale che, lungi da assicurarle fiducia, si dovrebbe mandare a casa per inefficienza e incapacità.
Una pessima “riforma” quindi, frutto del consociativismo, che ha messo in luce la perfetta comunanza di interessi della maggioranza e del Partito Democratico e a cui siamo tra i pochi ad aver votato contro.
Pietrangelo Pettenò – consigliere regionale Federazione Sinistra Veneta – Rifondazione Comunista
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