DOMENICA 14 DICEMBRE 2014 – ORE 9/13
SALA NASSIRIYA – PIAZZA DEI SIGNORI- PADOVA
INCONTRO DIBATTITO SULLE POLITICHE SANITARIE CHE
STANNO TRASFORMANDO IL DIRITTO UNIVERSALE ALLA SALUTE IN DIRITTO PER SOLI RICCHI
DALLE POLITICHE EUROPEE AL SURREALE DIBATTITO
SUL NUOVO OSPEDALE A PADOVA PASSANDO PER LE
POLITICHE NAZIONALI E I MALAFFARI LOCALI
NE PARLIAMO CON
IVAN CICCONI Esperto appalti pubblici e project financing
STEFANO CECCONI Responsabile naz. CGIL Welfare, Politiche della Salute
SALVATORE LIHARD Movimento per la difesa della sanità pubblica
IVAN CAVICCHI Università Tor Vergata (contributo video)
LUCIANO MIGNOLI Medico di famiglia, Rete Sostenibilità e Salute
SONO PREVISTI INTERVENTI DI
LUISA CALIMANI Urbanista
LEDA COSSU Forum salute mentale
MAURIZIO NAZARI Ortopedico
INTRODUCE E COORDINA
GIULIANA BELTRAME Comitato Padova con Tsipras
Il 23 dicembre 1978, la legge 833, per attuare il dettato costituzionale che definisce la salute come “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” ha soppresso il sistema mutualistico ed istituito il Servizio sanitario nazionale.
- art. 1 -
Il servizio sanitario nazionale e’ costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attivita’ destinati alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalita’ che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio.
Quanto le enunciazione di principio risultino inapplicate è sotto gli occhi di tutti:
ad esempio la legislazione impone ai Direttori Generali delle ULSS di organizzare il lavoro in modo che i tempi di attesa per una prestazione specialistica con l’impegnativa siano sostanzialmente uguali ai tempi d’attesa per la stessa visita a pagamento
(L.120/2007 Art.1 c. 4 lettera g; DPCM 27/3/2000 Art.2 c. 4 e Art.10 c. 2 e 3)
ma è esperienza comune che per le visite a pagamento basta una settimana, per quelle con l’impegnativa occorrono molti mesi !
la legge dice che con l’impegnativa del proprio medico di medicina generale, è possibile scegliere l’ospedale e lo specialista da cui farsi curare (L. 833/1978 Art. 19; L. 502/1992 Art.14 c. 6; L. 229/1999 Art. 8 bis c. 2; L. 266/2005 Art.1 c. 280 lett. C)
qualcuno se ne è accorto ?
Recentemente l’Agenas (agenzia dello Stato per la qualità in sanità) ha valutato che la corruzione, in sanità, costa allo Stato 6 miliardi di euro l’anno e sta determinando una drastica riduzione dell’universalità del diritto alla salute per il conseguente processo di privatizzazione nelle strutture pubbliche.
Dice il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone: “Un elemento di moltiplicazione della corruzione nella sanità è la presenza enorme della politica nelle scelte sanitarie”…”Certo, rispetto al passato sono stati fatti passi in avanti, ma sono ancora pochi, se si continua a chiedere quale tessera di partito ha quel primario o quel direttore generale o direttore amministrativo”. “Nella sanità ci sono tutti i germi possibili per facilitare la corruzione: molte voci di spesa, molto denaro pubblico, molti appalti e altrettante stazioni appaltanti. E soprattutto, una enorme presenza della politica che la favorisce”.
E’ lecito quindi porsi la domanda: a quali interessi risponde il progetto del nuovo ospedale di Padova ?
Nella provincia di Padova ci sono, oltre a quelli in Città, ben 6 ospedali da circa 400 posti letto ciascuno (esclusa Montagnana) e per i quali ogni anno, da molti anni, si spendono milioni per il miglioramento architettonico e tecnico.
Perché, anziché costruire un nuovo ospedale, non pensare ad esempio di specializzare quelli esistenti (soprattutto per le prestazioni chirurgiche, guadagnando in qualità e sicurezza) e, ridotta così la concentrazione delle attività medico-chirurgiche a Padova, non impiegare quei 600-800 milioni, previsti per nuovi muri, a favore di assunzioni e qualificazioni del personale sanitario ? |
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