Qui il dossier di Legambiente, con i numeri reali di Aps.
Questo il volantino del Prc
Fusione APS HOLDING-BUSITALIA: È l’ora della chiarezza!
Se esisteva qualche dubbio, ora tutto è chiarissimo. Sulla linea delle privatizzazione centrodestra e PD marciano sulla stessa linea.
Solo la ferma e dura posizione di Rifondazione comunista ha sempre avuto, senza alcuna logica di strumentalizzazione politica alle spalle, un chiaro e deciso orientamento politico di opposizione senza sconti alle privatizzazioni. Una linea strategica fondata sulla difesa degli interessi dei lavoratori e dei cittadini contro il disegno di trasformare questo settore nella nuova frontiera per i profitti di banche, finanziarie, multinazionali e in vacche da mungere per le camarille della politica politicante.
In questi giorni, con una logica da guerra lampo, la giunta Bitonci in meno di una settimana ha programmato tutti i passaggi, dal confronto con i sindacati alla riunione di giunta per la delibera, al voto in consiglio comunale previsto per Giovedì. Prima di Natale con i cittadini distratti e per impedire che si sviluppi in città e tra i lavoratori un forte movimento di opposizione tale da contrastare il progetto di fusione, come era successo invece per il tentativo precedente voluto da Rossi e dal Pd.
Un’operazione contro i lavoratori e contro i
cittadini padovani
Non è necessaria la sfera di cristallo per sapere quello che succederà nel prossimo futuro. Busitalia procederà nella stessa logica con cui gestisce altre società del trasporto pubblico locale. Le promesse che vengono fatte ai lavoratori oggi domani non varranno un fico secco. Come non valgono un fico secco tutte le argomentazioni messe in campo per sostenere il progetto di fusione a partire dal cosiddetto buco di bilancio e le chiacchiere sulla migliore organizzazione del trasporto pubblico, di cui intanto si prevede una riduzione.
Mobilitarsi oggi per impedire disastri domani
I lavoratori devono far sapere ai cittadini, al comune, all’azienda che non condividono e non vogliono essere complici di questo progetto nelle forme oggi possibili, ma facendo comunque sentire la loro voce così come è stato per il precedente tentativo di fusione. Non si tratta solo di rispondere oggi, si tratta anche di mantenere viva una linea di opposizione su cui sviluppare le battaglie future per resistere ai piani aziendali che saranno sicuramente orientati al progressivo smantellamento delle conquiste realizzate nel passato.
Nel mondo dei pagliacci , del trasformismo e della totale subalternità ideologica di gran parte della politica alla mistica del mercato, c’è sempre più bisogno di chiarezza, di una linea di alternativa che ponga al centro l’interesse dei lavoratori e la difesa dei beni comuni.
NO ALLA FUSIONE – NO ALLA VENDITA DEI BENI
COMUNI
Rifondazione Comunista – Federazione di Padova
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