Dopo una lunga discussione in cui si sono manifestate con chiarezza posizioni nettamente divergenti sulla collocazione politica del Partito della rifondazione comunista alle regionali del Veneto, a favore o contro la scelta del sostegno della candidata renziana Alessandra Moretti , si è tenuto finalmente domenica 15 marzo il congresso regionale del partito, organo deputato a decidere sulla questione. Il congresso , regolarmente convocato e partecipato da 54 delegati sui 56 aventi diritto si è espresso con una ampia maggioranza a favore della costruzione di una lista alternativa al Pd e alla destra, di chiara impostazione antiliberista e ambientalista. Su indicazione della direzione nazionale e per dare un’ulteriore possibilità di esprimersi ai militanti di Rifondazione in tutto il Veneto, nelle Federazioni di Belluno, Vicenza, Rovigo,Treviso, Padova e Verona si sono tenute le assemblee dei circoli e il referendum tra gli iscritti che ha confermato in modo quasi unanime la posizione assunta dal congresso . La federazione Veneziana non ha partecipato alla consultazione. Rifondazione comunista nel Veneto ha scelto quindi in modo limpido la strada della costruzione della lista alternativa che si concretizza con la partecipazione e il sostegno alla lista di “Un altro Veneto ora possiamo” .Così come è stato fatto alle elezioni europee con la lista “L’Altra Europa per Tsipras”.
La nostra netta opposizione alle politiche liberiste del governo Renzi, che attua pienamente le linee dei poteri forti dell’Unione Europea, che modifica in senso autoritario la costituzione, che attua una controriforma del sistema dei diritti e delle tutele dei lavoratori che nemmeno la destra si sarebbe sognata di fare nel nostro paese, che persegue la realizzazione dei progetti delle grandi opere, devastanti per i territori e terreno di scorribanda per gli interessi delle mafie e dei corrotti di varia provenienza, non può trovare alcuna discontinuità nelle elezioni regionali che sono, come è chiaro a tutti, elezioni eminentemente politiche. Oggi la destra populista e xenofoba trova terreno di alimento per la sua crescita proprio nelle feroci politiche di austerità imposte dai trattati europei e applicate nel nostro paese dai diversi governi che si sono succeduti in questi anni sotto la guida, prima di Berlusconi, poi di Monti e Letta e ora da Matteo Renzi e va battuta, come è stato fatto in Grecia e in Spagna, costruendo coalizioni sociali e politiche nettamente opposte al sistema dei partiti, compresa la Lega , che in Europa ha votato per i trattati da cui originano le feroci politiche economiche e sociali che hanno prodotto la crisi arricchendo a dismisura pochi e impoverendo gran parte della società.
Paolo Benvegnù segretario regionale PRC.
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