Il 15 marzo si è tenuto dopo ripetute sollecitazioni provenienti da diverse federazioni del Veneto e su richiesta dello stesso segretario Regionale Cardazzo il congresso regionale del PRC. Un congresso partecipato da 54 compagni sui 57 delegati/e aventi diritto .Il congresso si è pronunciato con chiarezza sulla linea politica . Trenta delegati e delegate hanno votato per la costruzione dell’alternativa al centrodestra e al centrosinistra, ventitré per il sostegno alla candidata renziana del PD Alessandra Moretti, un delegato si è astenuto. Dopo questo risultato, con il pretesto dell’opposizione prima alle modalità decise dalla Direzione nazionale del PRC sulla consultazione democratica degli iscritti/e al partito e successivamente al commissariamento della Federazione di Venezia, deciso all’unanimità dalla Direzione nazionale per la scelta del gruppo dirigente veneziano di impedire la consultazione dei circoli nel loro territorio, lo stesso gruppo dirigente ha messo in atto in modo assolutamente illegale, e banditesco dal punto di vista politico, una serie di iniziative volte a impedire al nuovo gruppo dirigente regionale e al commissario indicato dal nazionale del partito di svolgere la loro attività. Il nuovo segretario regionale del prc e il tesoriere regionale, che hanno anche precise responsabilità non solo politiche ma anche di natura legale, ed il comitato politico regionale del partito regolarmente eletto non hanno potuto fino ad ora avere accesso ai locali e ai documenti e materiali di proprietà del partito di cui sono titolari e responsabili.
Lo stesso gruppo dirigente, in parte già uscito dal partito nelle persone dell’ex consigliere comunale Bonzio e dell’ex consigliere regionale Pettenò, ha costruito un nuovo soggetto politico che con un suo simbolo partecipa alla lista con SEL e Verdi alla coalizione che sostiene la Moretti.
Questo simbolo peraltro viene usato nel sito della federazione di Venezia a fianco del simbolo di Rifondazione per sostenere la candidata Renziana e per diffondere insulti e attacchi personali a esponenti del PRC. Una logica opportunista e mistificatoria che cerca di confondere i compagni/e di rifondazione per portarli alla rottura nei fatti con il partito. La linea del PRC è chiara sia a livello nazionale che a livello regionale, è la linea della costruzione dell’alternativa alla destra neoliberista sia nella sua versione populista interpretata dal centrodestra sia nella sua versione confindustriale interpretata dal Pd renziano. Questa linea può essere avversata e combattuta dentro il partito, chi la ritiene sbagliata deve contrastarla: è non solo un diritto è anzi un dovere per le compagne ed i compagni che non condividono le posizioni della maggioranza, ma con rigore e trasparenza e rispettando le regole e gli esiti dei congressi.
Fino ad oggi abbiamo cercato di tenere il confronto sul merito politico, evitando di seguire il vecchio gruppo dirigente della federazione di Venezia sul terreno della rissa e della confusione che pratica per l’incapacità di accettare di essere minoranza dopo tanti anni in cui ha gestito il partito e le sue risorse con logica di tipo proprietario.
Abbiamo la chiara consapevolezza che abbiamo di fronte un percorso difficile ma siamo assolutamente determinati a ricostruire con un nuovo gruppo dirigente, con compagne/i che non accettano di essere usati contro il loro partito e la linea politica decisa democraticamente al congresso regionale la Federazione di Venezia, a prescindere dalla loro collocazione rispetto alle posizioni espresse nello stesso congresso.
Su questo lavoreremo nei prossimi mesi , intrecciando questo impegno al sostegno ogni giorno più convinto della lista alternativa “L’Altro Veneto Ora! Possiamo” e della sua candidata Laura Di Lucia Coletti contro la destra populista di Zaia e contro la destra Renziana dello smantellamento dei diritti dei lavoratori e della Costituzione, serva dell’ Europa dell’austerità e delle politiche che ingrassano la destra reazionaria in europa.
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