Di seguito il nostro comunicato:
L’acqua non è del sindaco è dei cittadini
Ci sono vicende su cui vale la pena di dire “l’avevamo detto”. E’ il caso di quanto sta succedendo attorno alla composizione azionaria della Multiutility Hera.
In questi giorni i cosiddetti “azionisti pubblici”, cioè i Comuni, di Hera,che ricordiamo gestisce i servizi idrici e dei rifiuti (oltre ad altri) nella nostra città, sono intenzionati a ridurre la quota di partecipazione pubblica dal 51% al 38%.
Cosa vuol dire al di là dei tecnicismi formali?
Che la gestione di acqua e rifiuti, servizi fondamentali, saranno ancora di più in balia semplicemente di interessi privati e finanziari.
Che noi cittadini saremo sempre più clienti e non utenti di servizi, che pagheremo sempre più cari.
Il Comune di Padova dovrà entro il 28 aprile approvare questa scelta.
Già il Sindaco ha ottenuto dal Consiglio Comunale la possibilità di vendere parte delle quote di Hera, ed ora si appresta ad avvallare la scelta condivisa con altre amministrazioni di ridurre, fino a perdere la maggioranza, la quota cosiddetta pubblica dell’intera Multiutility.
E’ una vergogna, per chi ha vinto le elezioni con lo slogan “padroni a casa nostra”. Quello che l’amministrazione Bitonci si sta apprestando a fare è l’ultimo capitolo di una brutta strada intrapresa dall’amministrazione Zanonato con l’imposizione alla città della fusione Acegas-Aps con Hera.
L’avevamo detto allora: la fusione avrebbe aperto le porte alla privatizzazione della gestione del servizio idrico.
Ci è stato risposto da chi ha appoggiato l’iniziativa che “non si sarebbe mai scesi sotto il 51% di quota pubblica”.
Ma le bugie hanno le gambe corte.
Ed infatti oggi, grazie all’operazione di fusione, ci si sta apprestando a svendere ulteriormente i nostri servizi.
Non ci accontentiamo di dire l’avevamo detto.
Contro questa progressiva deriva di privatizzazione dell’acqua, un vero e proprio affronto ai cittadini padovani che hanno votato per la gestione dell’acqua come bene comune con i referendum del 2011, è ora di invertire rotta.
Noi ci stiamo provando continuando ad autoridurci la bolletta del 21%, per eliminare come da referendum, la quota illegittima che continua ad essere imposta nella tariffa. Ed invitiamo tutti a farlo.
Diciamo attraverso l’autoriduzione che bisogna dire no a tutto quello che va contro i risultati dei referendum e però questo non ci basta.
Vogliamo costruire insieme a tanti una campagna che porti allo scorporo del servizio idrico dalle sgrinfie dei privati per ridarne il controllo ai cittadini attraverso una azienda speciale, estranea alle logiche di mercato e con una tariffa senza profitto, che ogni società per azioni porta con sè.
Invitiamo tutti cittadini, associazioni, sindacati, partiti ad agire insieme per fermare la consegna ai privati della nostra acqua e farla tornare non “del sindaco” (.. che ne fa quel che vuole!!) ma “dei cittadini”.
Ci trovate presso i nostri banchetti e sportelli per agire insieme.
Comitato Due Sì per l’acqua bene comune – Padova
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