COMUNICATO STAMPA DEL PRC DEL VENETO
La truffa nei confronti degli elettori di Rifondazione Comunista deve finire!
In queste settimane, dopo il voto del congresso regionale che ha indicato a larga maggioranza la partecipazione di Rifondazione Comunista nel Veneto alla lista “L’altro Veneto. Ora Possiamo!” – che candida a presidente della regione Laura Di Lucia Coletti – in alcune realtà veneziane viene svolta attività di propaganda utilizzando il simbolo e le bandiere di Rifondazione per sostenere la candidata del PD Alessandra Moretti. Un imbroglio che non può continuare. Bandiere e simbolo del partito non possono essere usate per sostenere la candidata renziana. Non si tratta solo dell’utilizzo truffaldino di un simbolo il cui uso è consentito a chi detiene una precisa delega della direzione nazionale e regionale del partito, non legittimo in caso contrario, si tratta di un vero e proprio raggiro nei confronti degli elettori che non può continuare. Ciascuno è libero di fare le scelte che crede, ma nessuno si può appropriare indebitamente del simbolo del Partito della Rifondazione Comunista.
Paolo Benvegnù, segretario regionale PRC
Padova, 18 Aprile 2015
RIFONDAZIONE COMUNISTA A VENEZIA: FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA!
Venezia 16 aprile 2015
Il circolo Emanuele Battain di Marghera rifiuta la linea portata avanti dai vertici della Federazione Provinciale di Venezia di adesione alla coalizione con il PD per le prossime elezioni regionali e ne condanna il comportamento antidemocratico e gravemente lesivo del simbolo, della storia e del significato stesso del Partito della Rifondazione Comunista.
NEL MERITO
L’ultimo congresso nazionale del PRC (Perugia – dicembre 2013 – prima della nomina di Renzi a segretario del PD) ribadiva la necessità di un processo di aggregazione dal basso, democratico e partecipativo della sinistra di alternativa e delle forze antiliberiste e anticapitaliste del nostro paese, caratterizzato da autonomia e alterità rispetto al centrosinistra e al Partito Democratico .
L’indirizzo era chiaro e si è concretizzato nell’esperienza della lista L’altra Europa con Tsipras che ha portato alla conquista di 3 seggi alle ultime elezioni europee.
La prosecuzione di quell’esperienza, specie dopo la clamorosa vittoria di Syriza alle recenti elezioni greche e le ottime prospettive di Podemos in Spagna, rappresenta attualmente la principale alternativa a sinistra rispetto all’ideologia neoliberista dominante.
Il PD di Renzi (come ribadito da Paolo Ferrero alla Direzione Nazionale dell’8/3/2015) è un avversario politico di prima grandezza, non un possibile alleato e noi al PD di Renzi dobbiamo costruire una alternativa di sinistra a tutti i livelli. Il congresso regionale, svoltosi il 15 marzo scorso, e la successiva consultazione degli iscritti (dove si è potuta svolgere) hanno confermato anche per il Veneto questa linea, bocciando a maggioranza la proposta di coalizione con il PD.
Con riferimento alle elezioni comunali di Venezia, la partecipazione alla coalizione con il PD per il sostegno al candidato sindaco Casson sarà oggetto di approfondita discussione, dato che le trattative sono state sinora condotte dal gruppo dirigente, ora espulso dal partito, che aderisce alla coalizione con un proprio autonomo simbolo e che sta utilizzando in modo scorretto nome, sede e mezzi del PRC per fare propaganda elettorale.
Resta comunque fuori discussione il profilo di assoluto rilievo che la figura di Felice Casson riveste per le prospettive di cambiamento di equilibri ormai fossilizzatisi negli anni in Comune.
In ogni caso, il sostegno alla candidatura Casson a Venezia non può in alcun modo condizionare il comportamento del PRC a livello veneto.
Per le elezioni regionali e nella prospettiva di un rafforzamento complessivo di una sinistra di alternativa, antiliberista e anticapitalista, la lista di riferimento sarà L’Altro Veneto Ora Possiamo! , che rappresenta la prosecuzione della positiva esperienza della lista L’altra Europa con Tsipras . Le modalità di adesione saranno oggetto di discussione nell’ambito del circolo e in coerenza con il dibattito democratico che avrà luogo nel PRC veneto.
NEL METODO
La consultazione democratica, che aveva lo scopo di promuovere una discussione vera, larga e coinvolgente su cosa fare nelle elezioni regionali, si è svolta in tutte le province confermando quasi all’unanimità gli esiti del congresso regionale.
A Venezia, invece, i vertici della Federazione hanno impedito svolgimento delle riunioni dei Circoli rendendo inaccessibile la sede provinciale, violando così le più elementari norme di democrazia interna di un partito.
Il fatto è talmente grave da rendere inutili e ridicole tutte le giustificazioni addotte: il commissariamento della Federazione di Venezia, assieme all’espulsione della sua dirigenza, risultano in tutta evidenza l’epilogo inevitabile.
A peggiorare la situazione, i dirigenti veneziani espulsi dal partito hanno costituito una propria sigla denominata “Sinistra Veneta”, che appoggia la candidata PD Moretti, utilizzando la sede e tutte le dotazioni di Rifondazione (comprese le bandiere), creando così ancora più confusione in un elettorato che non capisce più quale sia la reale posizione del PRC.
La radicalizzazione delle posizioni provocata da questi fatti ha portato ad un insensato e inaccettabile inasprimento e deterioramento dei rapporti personali tra gli iscritti e ha reso molto difficile lo svolgimento di qualsiasi attività politica da parte di chi nel PRC di Venezia è contrario alla coalizione col PD. Pubblichiamo questo documento nel sito internet del Circolo PRC di Marghera e nella relativa pagina Facebook per costituirci come punto di discussione democratica finalizzato alla riaggregazione del PRC veneziano su alcuni principi fondamentali:
- il partito non è un affare privato dei suoi capi: chiunque rappresenti il partito, dentro o fuori le istituzioni, non ha alcun titolo a prendere decisioni che non siano state precedentemente discusse e
approvate secondo regole democratiche predefinite;
- gli obiettivi vanno distinti dai mezzi per conseguirli: il fine ultimo di un partito è la realizzazione dei
propri ideali, non la conquista a qualsiasi costo di poltrone nelle istituzioni;
- non esistono scorciatoie: i compromessi sono sempre un’arma a doppio taglio e quanto più sono
importanti, tanto più rischiano di compromettere la credibilità di chi li concorda.
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