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L’Altro Veneto per i giovani

banner_altro_venetoIL VENETO CHE VOGLIAMO
UNA STORIA DI DIRITTI E BENI COMUNI CHE POSSIAMO REALIZZARE INSIEME

L’ALTRO VENETO PER I GIOVANI
LAVORO, DIRITTO ALLO STUDIO, POLITICHE SOCIALI

 

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Bisogna istituire un fondo regionale destinato alla creazione di un nuovo welfare, universale, che protegga tutte e tutti, che non escluda alcuno e dia continuità di reddito a chi non ha continuità di lavoro. Proponiamo il reddito di cittadinanza per garantire le fasce più colpite dalla crisi, dalla precarietà o dall’assoluta mancanza di reddito e più esposte alle forme più estreme di sfruttamento e per garantire i giovani che studiano o che sono disoccupati.

È fondamentale promuovere iniziative di microcredito, sgravi fiscali e formazione gratuita per giovani e disoccupati che vogliano avviare un’attività, realizzare un fondo per agevolare l’accesso alla casa anche per i giovani fino ai 30 anni, istituire una “carta giovani” regionale che permetta agli studenti o a chi è in cerca di occupazione di avere agevolazioni sui servizi di trasporto pubblico, attività culturali e altri servizi pubblici sul territorio regionale.

Vogliamo dare nuova centralità alla ricerca pubblica e alla formazione per incentivare e favorire un’economia basata su saperi liberi e accessibili. In particolare è necessario rilanciare gli investimenti sul patrimonio ambientale, artistico e culturale, ridare priorità a un piano straordinario per il riassetto idrogeologico della Regione e ad una nuova e mirata politica per promuovere la produzione diffusa di energia rinnovabile. Serve poi investire sulla catalogazione, la manutenzione e la cura del patrimonio storico, artistico e archeologico, la digitalizzazione del patrimonio librario, come base per una complessiva strategia per filiere di turismo intelligente e diffuso sui territori. Così si può creare buona e nuova occupazione, soprattutto giovanile.

Bisogna fermare la privatizzazione del patrimonio pubblico del demanio nonché recuperare gli spazi lasciati vuoti, soprattutto nel tempo della crisi, nelle città e fuori città e assicurarne destinazione a realizzazione di spazi per il mutualismo, l’aggregazione, il coworking, gli studentati e le abitazioni sociali.

Va perseguito l’obiettivo di arginare l’utilizzo improprio e lo sfruttamento di istituti quali stage e tirocini: proponiamo che la Regione Veneto, seguendo l’esempio di altre realtà, promuova un accordo quadro con datori di lavoro, organizzazioni sindacali e gli enti territoriali, in modo da garantire ai giovani ed alle giovani che stipulano tali contratti un equo compenso. In merito alla questione alternanza scuola-lavoro, noi intendiamo darle valore e significato come fase straordinaria di trasferimento e scambio di saperi ed esperienze, che non può e non deve ridursi ad un’operazione di sfruttamento di forza lavoro non retribuita. Si tratta di un delicato e sempre più prezioso segmento del percorso di formazione e in quanto tale la responsabilità e il coordinamento devono restare in capo al sistema dell’istruzione.

Le risorse messe in campo per il diritto allo studio sia superiore che universitario sono totalmente insufficienti. Le voci a bilancio sono cronicamente sottofinanziate e manca una visione strategica del problema, anche e soprattutto considerato che la crisi economica erode il reddito delle famiglie e avere delle risorse per studiare non è più così scontato. È necessario un progetto complessivo del diritto allo studio, che vada a sostenere lo studente in tutti gli aspetti della sua vita, dalla mobilità all’accesso ai materiali di studio al diritto all’alloggio, financo al finanziamento di percorsi di avvio e sostegno all’attività formativa e professionale post- lauream.

Occorre un nuovo impegno a favore dei consultori giovanili in modo che rafforzino i propri interventi in materia di formazione e prevenzione sull’educazione sessuale e affettiva, e che realizzino progetti, anche a livello scolastico, per garantire una reale sensibilizzazione nei confronti dell’omosessualità, della violenza di genere, della xenofobia e di ogni forma di discriminazione tra le persone. È necessario dare un sostegno ai Comuni per attività finalizzate al recupero del disagio giovanile e alla lotta all’emarginazione e per implementare adeguati servizi di psicologia adolescenziale per giovani e famiglie sul territorio. In fin dei conti non promettiamo l’impossibile, poiché tutto è realizzabile.

Il 31 maggio vota L’ALTRO VENETO. ORA POSSIAMO!

Scarica il volantino!

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