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Aggressione alla nostra compagna joi: Rifondazione al suo fianco

 

Sono uscito poco fa dal pronto soccorso di padova dove la nostra compagna joi aspettava la visita dei medici. Aveva un taglio su un labbro, muoveva con difficoltà il collo ed era particolarmente agitata. Mezz’ora prima mi aveva chiamato dicendomi che era stata aggredita in un autobus da un controllore. Joi era in possesso di un regolare biglietto giornaliero delle lineee urbane di padova. Dopo essere stata licenziata per chiusura della fabbrica dove lavorava si guadagna da vivere e mantiene la figlia di poco più di un anno sistemando all’africana i capelli delle donne che la chiamano. Nello stesso autobus i controllori avevano trovato un ragazzo di colore senza biglietto e questo aveva aumentato la già nota aggressività di alcuni controllori nei confronti dei migranti. Mi ha detto che dopo  aver chiesta la restituzione del biglietto regolare che aveva presentato e che non le era stato riconsegnato, alle sue proteste, è scattata l’aggressione.
E’ questo il clima che si vive nella città di padova. Un clima generato dalla campagna di odio, dal razzismo diffuso a piene mani da chi governa questa città. Non sono fatti nuovi, l’unica domanda che ci resta da farci è se qualcuno si chiede fino a quanto può durare. Un clima di conflitto permanente, figlio delle logiche discriminatorie e della propaganda della guerra fra i poveri.
Naturalmente ci muoveremo da subito, appena acquisiti i referti medici, sul piano legale. Quello che più conta, però, è la nostra capacità di essere domani in tanti sotto la prefettura ore 10 30 per dire che il razzismo, le campagne contro la negazione del diritto alla casa e al reddito per tutte è tutti, sono solo un modo per impedire che chi oggi paga il prezzo della crisi e delle politiche di miseria e sfruttamento che sono imposte ai lavoratori e a larga  parte della società si coalizzi contro chi di queste politiche ha fatto un mezzo per arrichirsi a dismisura.Casa, lavoro e reddito.. Basta con le politiche di miseria e le miserie della politica  , una vita degna per tutti è possibile.
Paolo Benvegnù

 

Qui la testimonianza in video di Joy.

4 Comments

  1. gian guido

    grazie a questo articolo , ho preso la decisione di cancellare la mia iscrizione a questo sito e di non votare più rifondazione.
    secondo il mio parere qua siamo arrivati al punto del razzismo al rovescio : i “migranti” hanno sempre ragione e gli italiani sono razzisti.
    ho sempre pensato (e continuo a farlo) : meglio un extracomunitario che lavora che un veneto fannullone, ma qua secondo me stiamo esagerando.

    • semibarbarus

      Mi scusi ma lei era in quell’ autobus ?
      Io no. Pertanto se abbia ragione la giovane passeggera o i controllori lo ignoro.
      Detto questo faccio allora delle considerazioni che, pur di carattere personale, si inquadrano in quello che mi sembra di riconoscere come lo “spirito” di un sito che si chiama “rifondazione comunista” :
      Tra un agente di autoritá e un individuo “socialmente debole” nel dubbio su dove si trovi la ragione sono portato a solidarizzare con il secondo dei due.
      Soprattutto se si tratta di uomini maturi che maltrattano una ragazza giovane. E questo ultima peraltro non é neanche comunismo, questo é la cara vecchia, arcaica “cavalleria”.
      Ma la fobia al migrante arriva al punto che ci si scorda volentieri anche di questa.
      Cordiali saluti.

  2. Gian Guido

    Vedo con dispiacere che cancellate i commenti non favorevoli. Mi avete ancora più convinto che ho sbagliato nel considerarvi affidabili. GRAZIE!!!!!!!!

    • Caro Gian Guido, i commenti non sono approvati automaticamente. E sicuramente comprenderai che non possiamo essere sempre presenti per farlo.

      Non ci risulti iscritto a questo sito, tra l’altro.

      Detto questo, l’articolo racconta i fatti nudi e crudi, di un’aggressione. Non capiamo, quindi, l’enfasi che metti. Se già avevi questo tipo di idee, cioè che questa società è discriminante verso gli italiani(?), permettici di mettere in dubbio il fatto che ci votassi, visto che le nostre azioni sul tema sono sempre le stesse da decenni.

      Se hai già sbagliato sul fatto di considerarci “inaffidabili” perché il tuo commento non è stato pubblicato subito, permettici di dirti che forse ti sbagli anche su altre cose.

      Vuoi un paese dove si possa aggredire una persona? E se fosse capitato a te, non vorresti qualcuno che ti difendesse? Perché ne parla un giornale, significa che altre volte non sia successo e non siamo intervenuti?

      Forse ai giornali fa comodo dare una certa rappresentazione della realtà, riflettici.