Una vittoria schiacciante della destra, già prevedibile ma sicuramente non prevista nelle sue dimensioni. Il candidato della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia supera il 50% dei voti con uno straordinario avanzamento sui risultati elettorali delle precedenti elezioni politiche ed Europee. Questo nonostante il risultato comunque importante della lista Tosi. Risultato elettorale di gran lunga superiore a quello di qualsiasi altra scissione proveniente dal partito del carroccio nel Veneto. La Lega ha saputo gestire gli esiti nefasti delle politiche liberiste del governo Renzi e dell’Europa alimentando la guerra fra i poveri, indirizzando contro gli immigrati, i profughi e i Rom la rabbia sociale crescente. Un esito previsto e prevedibile che solo una forte e chiara posizione di alternativa al neoliberismo, che è anche parte del patrimonio culturale e politico della stessa Lega, poteva e può contrastare su piano sociale e politico. La candidata Renziana del partito democratico è riuscita nella straordinaria impresa di ottenere il peggior risultato elettorale del centrosinistra nel Veneto con una perdita colossale di voti rispetto le elezioni politiche ed europee (oltre il 60% sulle europee).
La sinistra non entra per la prima volta nel consiglio regionale del Veneto e paga, in maniera drammatica, le scelte divisive fatte dal gruppo dirigente regionale di Sel e dall’ex gruppo dirigente della federazione di Venezia di Rifondazione comunista. Scelte che, condizionate da personalismi e bassi interessi di bottega, hanno impedito che si sviluppasse nel Veneto un processo di partecipazione e costruzione dal basso di una proposta politica alternativa alla destra e al Pd, dotata di un significativo spessore, che avrebbe potuto rappresentare per molti elettori di sinistra, o in uscita dal Pd, un punto di riferimento credibile. In tempi molto stretti, senza mezzi economici, abbiamo dato vita insieme ad altri all’esperienza de “L’Altro Veneto. Ora Possiamo!” che ha pagato sul piano elettorale tutti i limiti del nostro ritardo e del contesto di divisione che altri hanno cercato e voluto nel campo della sinistra.
Abbiamo partecipato alle elezioni sapendo che il nostro obiettivo prioritario era quello di dare vita a un primo nucleo di aggregazione della sinistra sociale, politica e ambientalista basata su un programma di chiara impronta antiliberista e sul metodo della costruzione democratica dal basso delle liste e del programma. Un passaggio che consideriamo fondamentale e unico praticabile per rompere con le logiche personalistiche che sono una malattia endemica della sinistra, non solo quella politica. Logica che si è prodotta non solo nelle elezioni regionali, ma che abbiamo visto all’opera anche nelle elezioni amministrative di Venezia con risultati altrettanto devastanti. Solo alle elezioni comunali di Rovigo dove si è costruita una coalizione di liste alternativa ai candidati del Pd e della destra si ottiene un risultato elettorale che si avvicina al 6% e permette di eleggere. Esempio
concreto di come si poteva e si deve fare.
L’impegno che abbiamo di fronte oggi è quello di lavorare alla ri/costruzione di una forza che sia di chiara impostazione antiliberista e ambientalista, di sinistra perché ferma sui principi della libertà e dell’eguaglianza, che sappia radicarsi nella società, nel mondo del lavoro, praticando un lavoro sistematico di costruzione di un programma di alternativa di società. Siamo convinti che “L’Altro Veneto. Ora Possiamo!” sia un passo avanti su questa strada.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – COORDINAMENTO REGIONALE VENETO
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