OMC Officine Meccaniche Carraro: un’azienda che appare sostanzialmente sana, con ordini in portafoglio, che non chiuderà durante le vacanze di Natale per dichiarate esigenze di produzione.
Quella stessa azienda, da un anno ormai, lamenta la crisi per ricorrere ad ammortizzatori sociali che, guarda caso, riguardano sempre e solo tre lavoratori sindacalizzati e iscritti alla FIOM. Tre lavoratori che “disturbano” perché pretendono che i diritti dei lavoratori, sanciti dalla legge, vengano rispettati, che le decisioni che li riguardano vengano discusse secondo le regole. Di fronte alla loro legittima resistenza, l’azienda, anziché avviare una regolare trattativa sulla reale situazione complessiva, cercando una soluzione condivisa, decide il licenziamento individuale di quei tre lavoratori.
Tuttavia, la procedura è formalmente irregolare e sostanzialmente antisindacale, ma la più che probabile vittoria in una causa davanti al giudice del lavoro verosimilmente non restituirà il posto di lavoro ai licenziati, grazie alle (contro)riforme che l’attuale governo ed i precedenti, con l’approvazione di una larga e bipartisan parte del parlamento, con l’ovvio gradimento delle organizzazioni padronali e grazie al servilismo di gran parte dei mezzi di informazione, hanno potuto permettersi di chiamare “riforma” dello Statuto dei lavoratori e del mercato del lavoro e di spacciare come uno strumento volto al bene comune.
Così dei “padroni delle ferriere” di dubbia competenza e nessuna correttezza, umana prima che economica e legale, possono ottenere, al misero costo della buonuscita cui i lavoratori avranno per fortuna comunque diritto, di liberarsi di tre “rompiballe” e contemporaneamente di qualunque rappresentanza sindacale all’interno della fabbrica, e di ridurre il numero dei dipendenti al di sotto della soglia per la quale ancora vale quel poco che resta delle tutele stabilite dallo statuto dei lavoratori.
Ma intanto, tre famiglie sono private delle loro sicurezze.
La solidarietà, politica e umana, di Rifondazione Comunista va ai tre Compagni licenziati. Continua il nostro impegno per la difesa dei lavoratori, precari, disoccupati, pensionati, in difficoltà per la crisi e minacciati da politiche che demoliscono progressivamente tutte le tutele sociali: dal lavoro alla sanità, dalla casa alla scuola, dalla rappresentanza politica alla Costituzione.
Giuseppe Palomba, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Padova
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