COMUNICATO STAMPA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA VENETO: “abrogazione della legge regionale di tutela delle minoranze Rom e Sinti”.
Con un largo voto di maggioranza il consiglio regionale del Veneto ha abrogato la legge che tutelava le minoranze Rom e Sinti; molti di loro sono cittadine/i italiani. Hanno votato contro il PD e una consigliera del M5S; tutti gli altri a favore.
Un’operazione condotta nello stile classico della destra veneta, a cui, ora è più che mai chiaro, partecipa la maggioranza del movimento di Grillo-Casaleggio.
L’abrogazione della legge, peraltro mai finanziata dalla Giunta Zaia, è la rappresentazione chiara di una scelta di abbandono di una qualsiasi politica di intervento nei confronti della realtà del nomadismo comunque presente nella società veneta. Una scelta di emarginazione e differenziazione i cui frutti non saranno amari solo per le comunità Rom e Sinti.
Nelle vie di ingresso di molte città tedesche, subito dopo l’avvento al potere di Hitler, c’erano cartelli con la scritta “Juden Verboten”. La cultura di chi ha voluto e votato questa legge è la stessa, come sono le stesse le modalità e i contenuti della propaganda con cui viene diffusa tale cultura. L’assessora Donazzan, che fa il saluto nazista alla commemorazione dei repubblichini di Salò, ne è la più chiara rappresentazione. Ora sono più che evidenti l’offesa ai contenuti di libertà ed uguaglianza della nostra Costituzione e alle stesse direttive europee in tema di tutela delle minoranze.
Bene fa il Partito democratico ad annunciare che proporrà in consiglio regionale una nuova legge. Auspichiamo che questa legge sia in piena coerenza con i principi fondanti della Repubblica. Ci batteremo affinché ci sia una larga mobilitazione dell’opinione pubblica in suo favore.
Paolo Benvegnù – segretario regionale di Rifondazione Comunista
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