In centinaia all’assemblea per difendere la cultura contro la privatizzazione della Fondazione Arena.
Teatro pieno e grande partecipazione ieri sera al Teatro Stimate, dove si è svolta l’assemblea dal titolo: “Tutta la verità sulla Fondazione Arena di Verona, le ragioni di una crisi come non le avete mai lette“, organizzata dal Comitato Opera Nostra – Fondazione Arena Bene Comune e Comitato Pro Fondazione Arena.
E’ stata l’occasione per comunicare alla città il punto di vista di chi vive tutti i giorni le vicende del teatro e ragionare sulle reali cause di una crisi che non si fonda sul costo del lavoro, ma piuttosto sulla volontà di privatizzare il bene comune costruito in più di cento anni di spettacoli nell’anfiteatro veronese.
Il disegno è semplice: si vuole chiudere il teatro stabile, con attività su tutto l’arco dell’anno, per limitare il tutto alla stagione estiva e spartirne così i proventi.
E’ il disegno più volte annunciato dal sindaco Tosi tanto da proporne l’immediata liquidazione coatta dell’istituzione, ma è anche quello a cui tende il ministro Franceschini quando dice che i soldi pubblici sono finiti ed occorre rivolgersi ai privati. La soluzione è già sul tappeto con la SpA proposta dall’imprenditore Manni e dagli avvocati Lambertini e Maccagnani.
Fino ad ora, il maggiore ostacolo a questo disegno è venuto proprio dalle maestranze che prima hanno occupato per quattro mesi la sede della Fondazione e poi, in assemblea e con referendum, hanno bocciato gli accordi sottoposti al loro giudizio. La stessa iniziativa di ieri sera è stata possibile attraverso la sottoscrizione tra le/i dipendenti areniane/i che ha coperto le spese per il noleggio del teatro.
Il grido lanciato è che la battaglia si può vincere solo se la città si fa coinvolgere fino in fondo perché occorre evitare che un tale patrimonio pubblico venga depauperato ed affidato a “cordate privatistiche”, con conseguente espulsione delle lavoratrici e dei lavoratori.
Qualche segnale già c’è visto che il Comitato Opera Nostra – Fondazione Arena Bene Comune è formato da comitati, forze politiche, tra cui Rifondazione Comunista, società civile e lavoratrici e lavoratori della Fondazione. Mentre il Comitato Pro Fondazione Arena lanciato da un appello specifico ha raccolto più di 7000 firme in città.
Il grido è lanciato! Occorre la mobilitazione delle grandi occasioni per salvaguardare l’elevata professionalità delle maestranze e garantire lo sviluppo del teatro, bene comune della città ed apprezzato in tutto il mondo.
Fiorenzo Fasoli, segretario di Rifondazione Comunista, Verona.
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