Fonte: http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=23613
Paolo Ferrero e Roberta Fantozzi
Secondo i dati Eurostat l’Italia è il solo grande paese europeo che vede diminuire la retribuzione oraria del lavoro (-0,5% nel primo trimestre 2016 sullo stesso periodo del 2015). La diminuzione ci accomuna a Cipro, il solo paese con la stessa contrazione. Nel resto d’Europa invece il salario orario è aumentato dell’1,7%. Il calo è maggiore nel settore privato e in particolare nell’industria che segna una diminuzione dell’1,4%.
Altro che 80 euro! La riduzione del salario è la conseguenza del mancato rinnovo dei contratti, contro cui hanno scioperato in questi giorni i metalmeccanici ed è la conseguenza delle politiche del governo e di Confindustria, che a partire dal Jobs Act e dalla volontà di cancellare il contratto nazionale, non hanno altro obiettivo che indebolire i lavoratori per abbassare i salari.
Un motivo in più per firmare i referendum contro il Jobs Act, generalizzare le mobilitazioni per i rinnovi contrattuali, opporsi a Renzi e Confindustria. Le chiacchiere stanno a zero!
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