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La Brexit è venuta da destra di Paolo Benvegnù

La Brexit è venuta da destra, sul piano politico e sociale. E’ l’esito delle politiche di austerità dell’europa, ma è anche il prodotto del rigurgito dei nazionalismi e dello storico sciovinismo di una parte del movimento operaio in Inghilterra e del popolo inglese in generale. Ancora nel 1868 l’internazionale, quella di Marx, invitando i sindacati inglesi al congresso di Bruxelles, ribadiva con forza la necessità di lottare contro le divisioni tra i lavoratori sottolineando che le condizioni di oppressione e duro sfruttamento di una parte,nelle Metropoli come nel mercato mondiale, avrebbe pesato su tutta la classe operaia ribadendo un principio fondamentale “Il lavoro non ha patria.” Il voto della Scozia e dell’Irlanda del nord sottolinea una differenza storica precisa e l’opposizione maggioritaria in questi paesi della Gran Bretagna al riproporsi del nazionalismo Inglese. Sul piano sociale nella stessa Inghilterra il voto di Londra che, non è solo la città della finanza internazionale ma anche la più alta concentrazione di un proletariato moderno, a forte caratterizzazione multietnica e incardinato prevalentemente nel settore dei servizi, va contro la Brexit..La lotta contro l’europa del capitale e della finanza non ha alleati, ma nemici nei populismi reazionari.
Dopo le vittorie di Sadowa e Sedan la Prussia imponeva la sua egemonia al processo di unificazione tedesca. Marx nel primo indirizzo sulla comune di Parigi aveva previsto che l’annessione dell’Alsazia e della Lorena avrebbero gettato la Francia tra le braccia della Russia Zarista e creato le premesse per una nuova grande guerra. Previsone che Engels richiamò successivamente e più tardi la stessa Luxemburg allo scoppio della prima guerra mondiale. Nonostante questo sia Marx che Engels considerarono la fine degli stati e staterelli feudali della Germania un fatto rivoluzionario. Il riproporsi dei sovranismi, delle identità nazionali, come base della lotta dentro e contro l’Europa della Merkel non ha alcun senso dal punto di vista di classe che oggi più di ieri deve guardare alla rottura dei confini e alla unificazione delle lotte sul piano continentale e internazionale.

Paolo Benvegnù – Segretario Regionale Rifondazione Comunista

2 Comments

  1. Visentin

    Premetto, per dire come la penso, che sento piu’ mio il concetto di patria come luogo dove si vive felici quindi distante anni luce dal becero nazionalismo che permea alcuni partiti/movimenti. Da sempre lottiamo convintamente contro il capitalismo coscienti che l’Europa non ne e’ che una delle forme piu’ avanzate. Siamo purtroppo distanti anni luce dal manifesto di Ventotene e dagli ideali di Altiero Spinelli.
    Non nascondo quindi una parziale soddisfazione alla notizia della vittoria di Brexit pur ritenendola ne’ piu’ e ne’ meno che un contrattempo nel percorso che porterà l’Europa ad essere una potenza in grado di competere meglio con Stati Uniti, Cina etc. (ovviamente con un proprio esercito, con una politica estera imperialista e rendendo residuale quanto resta del sistema Welfare).
    Che ci siano aspetti preoccupanti in questo voto e’ a tutti evidente, sbaglieremmo pero’ a non sottolineare adeguatamente anche la protesta per il peggioramento delle condizioni di vita ed all’aumento delle disuguaglianze che le politiche europee stanno sistematicamente perseguendo.
    D’altro canto e’ facile dimostrare che l’unificazione europea non ci ha portato molto avanti nella lotta di classe rimasta purtroppo un fatto nazionale quando non circoscritto ad ambiti geografici molto più limitati di quello nazionale.
    Ne concluderei, pur condividendo le analisi di Marx, che l’internazionalismo che noi auspichiamo non tragga particolare giovamento e debba quindi prescindere da costruzioni geopolitiche nate con finalità esattamente opposte alle nostre.

  2. Thiagarajan Jayaraman

    Un commento da lontano – da Mumbai, India. Devo ringraziarvi per vostro commento. E un commento scritto in una maniera molto elegante che va direttemente al punto centrale del dibattito. Devo anche dire con rincrescimento che fra la sinistra indiana, le major parte sono favorevole al Brexit. Per cui ho preso la liberta di circulare questo commento sul mia pagina di Facebook. Con tanti saluti e solidarieta, Thiagarajan Jayaraman.